Com’era dolce la Riva degli anni Sessanta!

Vittorio Colombo28/09/20253min
RIVA LUNGOLAGO TURISTI ANNI 60 miss027

C’era una volta quella Riva degli anni Sessanta, con la sua anima speciale. Era la città dell’estate: luce, musica, risate, “mattate”, amici e futuro che sembrava un arcobaleno. Le foto in bianco e nero dei Biatel e di Speziali, più che statiche, evocano i colori di quelle giornate piene di vita. I battelli approdavano a piazza Catena con elegante lentezza, i turisti scendevano stupiti da tanta bellezza.
La Torre Apponale vegliava fiera, la seggiovia sferragliava verso il Bastione e il lago brillava come un fiordo. Intanto Italo Torboli faceva impazzire tutti con le virate spericolate della sua “Stella”: i Rivani ridevano, i turisti urlavano di paura, ma lui era un funambolo della vela.
Poi c’erano le mitiche “Notti di Fiaba”. Dal 1950 al 1964, con la “Fiaba dei Barconi”, natanti allegorici sfilavano nel golfo e Riva diventava la “Perla del Garda”, ammirata anche dai nordici. Cinquantamila persone, dicevano i giornali: macchine parcheggiate ovunque, deflussi notturni interminabili e i fuochi d’artificio che accendevano il cielo. I botti facevano tremare la Rocchetta, i bambini si stringevano ai genitori, ma tutti restavano incantati. Quella Riva imparava a essere cosmopolita: lasciava alle spalle fame e dopoguerra, puntava sul turismo e si proponeva come città accogliente e moderna. Uomini illuminati seppero valorizzare il lago e il Basso Sarca, mentre la città viveva lo spirito del “boom economico”. Nacquero alberghi nuovi e rinnovati, la spiaggia lungolago completò l’offerta balneare e il Palazzo dei Congressi allungò la stagione turistica con fiere ed eventi.
Il terremoto del 1976 fu una ferita, ma insegnò che nulla è scontato: ci si rimboccarono le maniche e la ripresa arrivò. Accanto allo sviluppo c’era anche il lato frivolo, ma rivelatore: la stagione dei dancing e delle miss. Riva era città di luci e musica. L’itinerario iniziava da viale Rovereto col dancing Rosengarten di Dannunzio Rezzaghi, proseguiva alla Spiaggia degli Olivi di Gianfranco Chemolli, passava dal Moulin Rouge e si concludeva al Bastione, dove le serate tra balli e panorami erano indimenticabili. Erano gli anni dei complessi musicali, degli spettacoli, degli attori e delle attricette. Ogni sera spuntava una corona: “Miss Riva”, “Miss Benaco” fino a “Miss Vino Santo Torboli”. I Rivani amavano passeggiare, sedersi sulle panchine del Brolio, gustare il gelato del De Pellegrin e ascoltare i complessini che suonavano sul lungolago. Era un’anima spensierata, allegra e condivisa. Quella Riva era dolce e incredibilmente viva che chi l’ha vissuta ricorda con nostalgia e fa fatica a spiegare a figli e nipoti.
Vittorio Colombo