Circonvallazione di Torbole, duro commento di Campobase Alto Garda: “Non si tocchi Linfano”

Il governatore Fugatti, insieme ai funzionari della Provincia, nei giorni scorsi ha spiegato nei Consigli Comunali di Nago-Torbole, Arco e Riva del Garda la prossima “circonvallazione di Torbole” (commissario straordinario per l’opera Carlo Benigni) e le cinque ipotesi sulle quali i tecnici provinciali stanno affinando la valutazione. Variano, infatti, in base alla lunghezza del percorso, ma hanno tutte un unico punto di partenza o arrivo: la zona della Conca d’Oro, a sud di Torbole, e a nord dello sbocco della galleria Adige-Garda. Non è mancata l’immediata presa di posizione da parte di Campobase Trentino Alto Garda, che ha diffuso un durissimo documento: “Non si tocchi Linfano per la Circonvallazione di Torbole”.
“Il collegamento dell’Altogarda con l’asta dell’Adige – scrivono sulla loro pagina social – è un progetto che è stato condiviso già quindici anni fa dalle comunità di Arco, Riva del Garda e Nago Torbole. Allora si individuò una proposta che era funzionale a tutti i Comuni, condivisa con tutte le categorie (prima fra tutte quella degli agricoltori), e che cercava un equilibrio con il territorio e le sue prerogative di sviluppo sostenibile La stessa proposta era stata ritenuta imprescindibile ed improrogabile per lo sviluppo socioeconomico del nostro Territorio ed era stato quindi condiviso con la Provincia di Trento un iter realizzativo contenuto nei tempi. Purtroppo, oggi ci troviamo con un cantiere ancora aperto che realizza comunque una mezza-opera rispetto a quanto previsto e condiviso con tutte le comunità dell’Altogarda”.
“Inoltre, ed è bene ricordarlo, se il cantiere in atto fosse ultimato (ma sembra che manchino almeno altri due anni di lavori) il traffico che proviene dall’asta dell’Adige dovrebbe comunque ritornare sulla strada della Maza e passare in toto attraverso gli abitati di Vignole e Bolognano, per i quali è ormai assolutamente inderogabile ed emergenziale la rotatoria in fondo a viale Stazione, e quindi attraverso il territorio urbanizzato di Arco – sottolineano – Fino al completamento del collegamento oltre il fiume Sarca verso via Sabbioni, l’attuale problema dell’attraversamento di Nago si ritrova quindi amplificato nei popolosi centri minori dell’Oltresarca. Ma di questo secondo tratto del collegamento manca ancora la progettazione esecutiva e quindi l’assegnazione dei lavori”.
“Nella stessa previsione progettuale, sempre condivisa in toto con la Provincia di Trento, era inclusa la circonvallazione di Torbole che dai piedi dell’attuale discarica della Maza giungeva fino alla Conca d’Oro scaricando dal traffico tutta la piana del Linfano – spiegano – In conseguenza si era prevista una riqualificazione dello stesso Linfano secondo criteri di sviluppo sostenibile e di green mobility. Questa rimane assolutamente l’unica soluzione accettabile dal punto di vista ambientale e logistico. Invece oggi, dopo quindici anni, dopo infiniti proclami e senza alcun beneficio reale, ci accorgiamo che per la realizzazione della circonvallazione di Torbole viene proposto un nuovo tracciato che parte ancora dalla Conca d’Oro, ma che a metà del suo tracciato “piega” improvvisamente verso il Linfano per collegarsi alla sua via omonima”.
“La proposta, prima che inaccettabile, appare soprattutto irrispettosa per le nostre Comunità e, in primo luogo, per quella di Arco – polemizzano – Ora, la sola ipotesi avanzata dalla PAT risulta incomprensibile in considerazione degli effetti devastanti che avrebbe sul territorio del Linfano – diviso in due da una nuova bretella stradale ad alto scorrimento – e soprattutto risulta inconcepibile se si ricordano le previsioni di conservazione ambientale che il Consiglio Comunale di Arco aveva indicato all’unanimità per lo stesso territorio sempre ed ancora quindici anni fa. Preoccupa e delude la continua rimodulazione verso il basso del progetto della mobilità dell’Altogarda connessa al collegamento con l’asta dell’Adige”.
“Si parla continuamente senza sosta di opere che mai arrivano, con gravissime conseguenze per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, e per l’economia del Gardatrentino ed ogni stralcio d’intervento proposto si allontana con sistematica ignoranza da quanto previsto in origine: non va per niente bene”, conclude il Coordinamento Campobase Trentino – Alto Garda.