Circonvallazione di Torbole, Coordinamento ambientalista all’attacco

Il dibattito sulla circonvallazione di Torbole torna a infiammare la discussione politica dell’Alto Garda. A rilanciare il confronto è il Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro, che in una nota diffusa il 26 novembre ribadisce la necessità di guardare all’opera in un quadro più ampio, richiamando con forza l’urgenza di interventi strutturali per contenere l’afflusso di veicoli verso il territorio.
Le ultime settimane sono state segnate da prese di posizione contrastanti: da un lato i Comuni più favorevoli all’intervento viabilistico della Provincia – considerato strategico per decongestionare il centro abitato di Torbole e migliorare l’accessibilità alla Busa – dall’altro chi chiede maggiori approfondimenti sulle alternative progettuali, sugli impatti ambientali e sui costi. In questo contesto, il Coordinamento torna alla carica, proponendo una lettura che punta oltre il solo tracciato.
“Si parla di come far arrivare più auto, ma non di come ridurle”
Secondo il Coordinamento, l’opera è indubbiamente “strategica”, al pari del collegamento Loppio–Busa, oggi in costruzione. Ma nel confronto tra tracciati si perderebbe di vista la vera emergenza: la pressione automobilistica, soprattutto nei mesi di massima affluenza turistica.
“Si discute di nuove arterie per rendere più facile l’accesso all’Alto Garda, ma si trascura la priorità assoluta: ridurre il numero di auto che ogni giorno congestiona il territorio, compromettendo qualità della vita e mobilità”, si legge nella nota.
L’appello è quindi di progettare parcheggi di attestamento esterni alle porte dell’Alto Garda, veri e propri hub intermodali collegati ai centri tramite trasporto pubblico, servizi dedicati al pendolarismo turistico e mobilità ciclabile. Interventi che, secondo il Coordinamento, devono procedere di pari passo con la circonvallazione, per essere integrati nelle nuove infrastrutture stradali.
Tracciati a confronto: bocciate le soluzioni con sbocco al Linfano
Entrando nel merito delle tre alternative ritenute tecnicamente realizzabili dalla Provincia, il Coordinamento non ha dubbi: la preferenza è per la soluzione C, che collegherebbe l’uscita del nuovo tunnel (lotto 3 del Loppio–Busa) alla Conca d’Oro, bypassando l’abitato di Torbole.
Le opzioni con sbocco al Linfano vengono definite “poco funzionali e impattanti”, per diversi motivi:
– consumo di suolo agricolo di pregio e interruzione della continuità paesaggistica;
– necessità di un nuovo ponte sul tratto fluviale;
– allungamento di 4 km del percorso verso la Gardesana Orientale, con conseguente aumento delle emissioni;
– utilizzo dell’attuale strada del Linfano, giudicata inadatta a volumi elevati;
– rischio di incrementare l’afflusso verso viale Rovereto, andando contro l’obiettivo dichiarato di snellire il traffico in ingresso a Riva;
– possibile collasso viabilistico alla futura rotatoria di via Sabbioni, dove confluirebbero tre arterie a corsia unica.
Il Coordinamento ricorda inoltre che il Piano stralcio della Mobilità approvato dalla Provincia individua il punto di innesto del bypass proprio dal lotto 3 della “Loppio–Busa”, non dal Linfano.
Costi e priorità: “Il tracciato C costa di più, ma è l’unico coerente”
Secondo le stime provinciali, la soluzione D1 (innesto Verde Blu verso Linfano) costerebbe circa 50 milioni in meno rispetto alla C. Una differenza che per il Coordinamento è giustificata:
“Il maggior investimento è compensato dai vantaggi ambientali, paesaggistici e trasportistici. E può essere finanziato anche congelando il completamento della Ciclovia del Garda verso Limone”.
Un’opera, quest’ultima, definita “monca fin dall’origine”, sempre più onerosa e rallentata da criticità sulla sicurezza, e che – nelle priorità del Coordinamento – dovrebbe lasciare spazio all’urgenza viabilistica di Torbole.
Un appello ai sindaci dell’Alto Garda
La conclusione della nota è un invito diretto ai primi cittadini del territorio:
“La circonvallazione di Torbole è considerata da tutti un’opera prioritaria. Per questo deve essere finanziata e realizzata ora, scegliendo il tracciato più funzionale e sostenibile. Auspichiamo che la nostra proposta venga condivisa dai sindaci dell’Alto Garda”.
Il confronto tra amministrazioni, comitati e cittadini è destinato a proseguire ancora nelle prossime settimane, mentre la Provincia prepara i passaggi decisivi per la scelta del tracciato definitivo. (n.f.)










