Cicolvia del Garda, per il gruppo Onda “Meglio il percorso via lago sui battelli”

Redazione09/08/20233min
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In merito alla recente notizia che a breve andrà in appalto il tratto della Ciclovia del Garda trentino occidentale dal confine con Brescia, invia una nota il gruppo Alto Garda e Ledro del partito “Onda”.
“Dichiariamo subito che siamo favorevoli alla realizzazione delle piste ciclabili e alla ciclovia del Garda – scrivono i rappresentanti locali Giovanna Chiarani, Giovanni Johnny Perugini, Letizia Vicari, Umberto Cristofari e Sara Battistella – come spazio di vivibilità per i residenti e come opportunità di svago per gli ospiti, stranieri e non. Il tema, quindi, non è il ‘cosa’, su cui siamo d’accordo, ma il ‘come’. La ciclabile che i cittadini si aspettano è un percorso dolce, non monotono ma vario, da affrontare in maniera lenta e piacevole, non una pista dove sfrecciare velocemente. Abbiamo già assistito negli anni alla realizzazione di piccoli tratti di pista ciclopedonale (Torbole-Riva e Limone) che hanno portato con sé un aumento indiscriminato del carico su tratti di territorio già di per sé saturi, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Non possiamo esimerci – prosegue la nota – dall’esprimere il nostro sconcerto davanti ad un’opera che sta per cambiare in maniera irrecuperabile sia la linea del paesaggio, sia la vivibilità della nostra area.
Le domande che, come candidati e amministratori ci poniamo sono quelle che ci pongono i cittadini. È proprio necessario realizzare così la nostra ciclabile, sfregiando in maniera indelebile la linea di quella falesia a picco sul lago? Non è che una frana metterà a rischio la vita di persone e un imponente investimento di denaro? È davvero sostenibile, a livello ambientale e sociale un investimento di tale portata considerando che la tutela paesaggistica del nostro bellissimo ambiente passa anche dalla semplice salvaguardia dello stato naturale che da tempo immemore ha colpito ed affascinato tutte le persone che sono state ospiti sul nostro territorio? Non corriamo forse il rischio che attrarre nuovi flussi turistici possa aggravare ulteriormente tutte quelle problematiche che i cittadini dell’Altogarda vivono quotidianamente?
Una alternativa ci sarebbe – conclude la nota – ed è il “percorso su lago”, gestito magari in collaborazione con Navigarda, almeno per i tratti ad elevatissimo costo, a pesante impatto paesaggistico e a forte rischio idrogeologico. Investimenti zero, lavoro garantito, ambiente e paesaggio rispettati, modalità di percorso differenti e varie”.

 

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