Chiesa S. Maria Assunta di Calavino, rimesse a nuovo le bancate
Proseguono i lavori nella cinquecentesca chiesa arcipretale Santa Maria Assunta di Calavino. Infatti dopo la sistemazione della torre campanaria stanno proseguendo in queste settimane i lavori restauri delle bancate.
Da diversi decenni i banchi si trovavano in un precario stato di conservazione e quindi si è reso necessario un intervento di restauro non più procrastinabile. Dopo l’approvazione della Soprintendenza ai Beni Culturali è arrivato il finanziamento della Provincia Autonoma che copre l’80% della spesa prevista di circa 48 mila Euro. Il lavoro consiste nello smontaggio dei banchi con mappatura degli elementi, la loro pulitura e disinfestazione, il consolidamento delle parti disgregate, il riassemblaggio degli elementi staccati, la reintegrazione delle mancanze, le finiture a gommalacca e il rimontaggio finale.
Si tratta di arredi di notevole valenza storico-culturale, risalenti in buona parte alla prima metà del ‘700, allorché l’arciprete Alberti Poia aveva concesso alle famiglie più facoltose del paese come i Travaglia, Graziadei, Danieli, Pisoni ”Tonati” di Madruzzo o Albertini di acquistare un proprio banco con il nome e lo stemma araldico riportati sul piano d’appoggio. Per avere questo previlegio era necessario il pagamento di una certa somma, che variava da 150 a 50 Troni, a seconda della loro collocazione di vicinanza al presbiterio.
La Chiesa era sede di Pieve prima del mille e presenta peculiarità artistiche notevoli come la cappella Madruzzo, dove sono sepolti alcuni celebri personaggi della famosa famiglia nobiliare, che con ben 4 Principi vescovi dominò la scena del Principato vescovile di Trento dal 1539 al 1658.
Un primo restauro venne realizzato nel 1867 a cura del comune di Calavino col concorso degli eredi delle antiche famiglie, che un secolo prima ne avevano finanziato l’iniziativa.