Caritas di Arco, bilancio dell’attività 2018. Turrini: “Servono appartamenti per i Richiedenti asilo”

Redazione11/02/20194min
20190206_DSC7535 ARCO PRESENTAZIONE ATTIVITà CARITAS IN MUNICIPIO

L’altro giorno l’Amministrazione comunale, con in testa il sindaco Alessandro Betta, ha ospitato la Caritas decanale in municipio a presentare un resoconto dell’attività svolta nell’anno da poco concluso, presenti il coordinatore Romano Turrini, Claudio Cortese, Franca Chiara Floris, Giuseppe Parisi e Italo Santuliana.
La Caritas decanale di Arco, fondata nel 1984, è la più importante dell’Alto Garda. Dispone di un Centro di ascolto e solidarietà (CedAS), che si trova in piazza delle Canoniche ad Arco ed è aperto dal lunedì al venerdì, e di Punti di ascolto nelle parrocchie di Chiarano, Bolognano, Massone e Dro. Ospita inoltre un servizio di ascolto completamente gratuito, attuato in collaborazione con il Centro Famiglia diocesano, per quanti vivono problemi di relazione, nella coppia, con i figli o con le famiglie d’origine, attivato presso il CedAS il primo e il terzo venerdì del mese. Gestisce anche un magazzino in via della Cinta (edificio «ex macello», messo a disposizione dal Comune di Arco), che utilizza per i mobili che riceve in dono e che poi affida a chi ne ha bisogno.
La Caritas ha riassunto in una tabella i dati che illustrano l’attività del 2018: il totale degli interventi è 365, per 150 famiglie seguite che corrispondono a circa 650 persone. Il numero degli accessi al Centro di ascolto è di circa 2000 (circa 200 le aperture, per una media di una decina di persone accolte). La somma totale elargita è di 55.360 euro circa, così composta (le cifre sono approssimate): 7810 euro per bollette, 7.293 per tasse comunali, 5.673 per buoni mensa, 3.272 per affitti, 1.354 per pannolini e latte in polvere, 1.286 per sanità, 657 per telefono, 1.025 per contributo a viaggi e spostamenti, 2.382 per spedizioni di pacchi alimentari, 224 per gas, 6.210 per anticipi (ad esempio la capparra per l’affitto), 15.146 per esigenze straordinarie (cioè casi di morosità rilevanti e sanzioni) e 171 per spese bancarie. La somma raccolta dal contributo richiesto alle persone assistite è di 2.858 euro. I pacchi alimentari (circa 13 kg di alimentari e generi di prima necessità) distribuiti nel 2018 sono stati 731, di cui 475 ad Arco, 45 a Bolognano e 211 a Dro. Le consegne del magazzino mobili 324, le borse di vestiario 140. Le entrate vengono dal Comune di Arco per 20 mila euro, dalla donazione dei cittadini per 23.314 euro, e dalla Cassa Rurale che con un apposito fondo destina agli interventi più impegnativi e urgenti cifre concordate mensilmente in un apposito tavolo con Comunità di Valle e frati cappuccini, il cui importo complessivo nel 2018 è stato attorno a 10 mila euro.
«Una delle attività che ci impegnano è bloccare gli sfratti di Itea -ha detto Italo Santuliana- che a volte non sono causati dalle rate dell’affitto ma dalle spese condominiali. Ma al Centro di ascolto una cosa che spesso facciamo è ascoltare: molte volte le persone vivono situazioni pesante e non sanno a chi rivolgersi, e anche solo parlare, raccontare, condividere, sfogarsi è di grande aiuto». Romano Turrini ha segnalato un problema, quello dell’accoglienza di emergenza e di breve durata, per il quale sarebbero necessari alcuni appartamenti. A questo proposito ha fatto notare che Itea dispone di parecchi appartamenti sfitti in quanto bisognosi di manutenzione, e che si potrebbe studiare il modo per trovare dei contributi con cui risanarli, così da ottenere da Itea la loro disponibilità.