Carabinieri, in Trentino già usata 4 volte la pistola “taser”

Redazione19/08/20222min
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Da poco meno di due mesi ai Carabinieri del Comando Provinciale di Trento, impiegati nei servizi di pronto intervento, è stata data in dotazione la pistola ad impulsi elettrici comunemente denominata Taser.
Il suo utilizzo si è già rivelato determinante durante alcuni interventi, nel corso dei quali è bastato semplicemente mostrarla o intimarne l’uso per indurre a più miti consigli personaggi niente affatto collaborativi, in altri casi se n’è purtroppo resa necessaria l’attivazione, al fine di contenere l’aggressività dei soggetti affrontati. In ben quattro occasioni i militari hanno dovuto estrarre il taser, ma soltanto in due circostanze hanno irrogato l’impulso elettrico.
In entrambi i casi si è trattato di uomini in preda a vere e proprie crisi distruttive -in gergo medico pantoclastiche- non altrimenti contenibili se non con una sovraesposizione a seri rischi per la incolumità propria o di altre persone “a tiro” dei soggetti in escandescenza.
In due circostanze, all’impiego della pistola a impulsi elettrici è seguito l’arresto degli individui da contenere.
In caso di pericolo gli agenti sfoderano e mostrano il dispositivo dopodiché, qualora la mera esibizione non dovesse sortire effetti, si preme il grilletto e si aziona il raggio elettrico di avvertimento udibile per aiutare gli operatori a mitigare situazioni critiche.
Nei casi estremi l’arma è in grado di scagliare due dardi collegati a fili conduttori che trasmettono una scarica elettrica in grado di immobilizzare il soggetto nel giro di pochi secondi, rendendolo inoffensivo.
Grazie al taser, un’arma non letale, per le Forze dell’Ordine è ora possibile gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di elevato rischio.

 


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