Campo nomadi al Fangolino: quale destinazione?

Claudio Chiarani02/03/20233min
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Trento non risponde, e la famiglia di nomadi di etnia Sinti accampata in via Sant’Andrea ad Arco sta vivendo momenti difficili. In quella zona tempo fa il Comune di Riva del Garda aveva concesso la residenza al gruppo di nomadi ed ora la società S2M ha iniziato i lavori di realizzazione di un piano di lottizzazione approvato da tempo. Vista la situazione i lavori erano stati posticipati in attesa di una soluzione, ma ora il cantiere è avviato e le roulotte sono state radunate in una zona non ancora interessata ai lavori.
La Provincia, che è referente in materia, non ha dato una risposta sull’eventuale sistemazione delle persone che vivono lì, e allora che si fa? Lo ha detto Tiziana Betta, assessore alle attività sociali della Comunità di Valle, affermando che nessuna indicazione le è giunta in merito. Silenzio su tutto il fronte, e la lettera spedita dalla Comunità di Valle in Provincia il dicembre scorso è rimasta senza risposta. Così come un sollecito telefonico di una decina di giorni fa. Comune e Comunità di Valle possono ben poco. Il primo cittadino di Riva del Garda Cristina Santi ha chiesto ad Alessandro Betta, sindaco di Arco, di potersi incontrare e risolvere la questione. La sistemazione dei nomadi in quell’area era stata concessa a suo tempo dalla giunta Mosaner, visto che l’area è di pertinenza di Riva. Tuttavia, i servizi sono di pertinenza di Arco per cui la situazione va affrontata perlomeno da due primi cittadini. Riva del Garda non ha altre aree disponibili, i figli dei nomadi frequentano le scuole ad Arco e, almeno fino alla fine dell’attuale anno scolastico, sarebbe il Comune idealmente atto ad ospitarli. Almeno, precisiamo, fino alla fine della scuola. I nomadi, dal canto loro, sarebbero disposti a trasferirsi, ma dove? Le ruspe sono già in azione.
“Sulla questione noi abbiamo sempre lavorato anche al Tavolo della Comunità di Valle – risponde il sindaco Betta – sui temi usciti, ma oggi è complesso. Ovviamente daremo risposta alla lettera della Santi, ma si parte da presupposti che quel permesso di residenza che è stato dato da Riva. Il sottoscritto ribadisce che le aree nomadi sono di competenza e gestite dalla Provincia, non del Comune o della Comunità di Valle. È necessario fare un passo indietro per capire le motivazioni che avevano portato a quella scelta. Siamo disponibili a lavorare assieme con Riva, ma è necessario che ci sia la Provincia. Senza addossare colpe a precedenti amministrazioni, questo sia chiaro. Aree idonee non ce ne sono, almeno nel Comune di Arco”.

 


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