Assessore Failoni al Rotary: “Ciclovia, golf e piscina le priorità per l’Alto Garda”

Relazione molto interessante quella dell’Assessore provinciale al Turismo Roberto Failoni, intervenuto alla Conviviale del Rotary club di Riva del Garda.
In Trentino vi sono molte zone di eccellenza ed una è certamente rappresentata da quella del lago di Garda, per la quale risulta necessario dare risposte concrete su tre priorità prefissate dalla Giunta Provinciale: la ciclabile del Garda (con unico problema costituito dal passaggio sulla proprietà della “Casa della Trota”, ma con la soluzione che appare vicina), la realizzazione del campo da golf a 18 buche a Nago e il centro natatorio, che dovrebbe trovare posto al Linfano.
Quello che conta è che tutti i progetti dovranno essere condivisi da tutti i comuni con la necessità di considerare l’Alto Garda come territorio unico.
“La coesione all’interno della Giunta è massima – ha detto l’Assessore – e quindi c’è la volontà concreta di prestare attenzione alle esigenze di questa zona, ancorchè la stessa non risulti rappresentata in Consiglio provinciale da alcun esponente locale”.
Per quanto concerne il sistema turistico, l’intento della PAT è quello di promuovere una nuova Legge provinciale (quella in vigore risale a 31 anni fa, quando l’Assessore provinciale al Turismo era Mario Malossini), che preveda l’accorpamento delle attuali APT (al massimo tre), con la suddivisione dei relativi compiti: la promozione turistica affidata a Trentino Marketing, la realizzazione del prodotto turistico alle APT e la comercializzazione alle Agenzie.
Per quello che riguarda il problema delle seconde case adibite ad appartamenti turistici, molto sentito nell’alto Garda, l’Assessore ha intenzione di affrontare quanto prima la questione per arrivare a creare delle normative selettive e di rigore.
“La vera ricchezza proviene dagli alberghi e non dalle seconde case adibite ad uso turistico – ha detto il socio del Rotary Silvio Rigatti, che è anche Consigliere di “Garda Trentino SpA” -. Gli alberghi creano infatti indotto con una media lavorativa di almeno 12 persone e ogni 15 anni circa devono essere rinnovati, con i conseguenti investimenti. Rispetto all’Alto Adige, dove ci sono circa 4000 alberghi, il Trentino ne conta solo 1500 in quanto le scelte politiche degli anni passati avevano privilegiato la costruzione di seconde case”.