Assemblea PUMS di Arco: “Ok la corsia per le bici, ma togliete i pinch point”

Fabio Galas29/02/20245min
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Circa 150 persone hanno affollato la sala Consiliare del Casinò di Arco in occasione della serata dove il Comune ha esposto le proprie ragioni riguardo al “Piano Urbano della Mobilità”.
Volendo fare un bilancio finale dell’incontro, si può dire che Sindaco e Assessori hanno potuto toccare con mano quanto sia alto il disaccordo dei cittadini sulla installazione dei Pinch Point, ritenuti all’unisono inutili e pericolosi. Spesso il pubblico presente ha fischiato il tecnico durante l’esposizione del progetto.
Andando per ordine, l’assemblea è iniziata con un saluto da parte del sindaco Alessandro Betta, seguita dalla spiegazione da parte dell’assessore Gabriele Andreasi dei passaggi che, nel corso degli anni, hanno portato alla stesura del tanto contestato Piano della Mobilità. Il fatto che i pinch point non siano stati installati su tutte le strade previste è perché, alla luce della sollevazione popolare dei contrari, il Comune preferisce attendere e verificare per circa sei mesi il loro utilizzo, ammettendo che si tratta di una cosa sperimentale visto che si tratta di spartitraffico copiati da quelli in uso in Inghilterra, quindi non sarebbero previsti dal Codice della Strada in Italia.
Il tecnico Francesco Seneci, lo stesso che ha fatto realizzare il rondò di via Roma, ha esposto i problemi rilevati, ancora attuali, che sono il traffico parassitario del centro ancora elevato, non viene rispettato il limite del 30 chilometri orari, c’è stato un incremento degli incidenti e il 60% degli spostamenti, anche per pochi chilometri, avviene internamente al Comune. È stato inoltre rilevato che ad Arco esistono 612 vetture ogni 1.000 abitanti.
Gli obiettivi del PUMS sono l’incremento dell’uso della bicicletta, migliorare la sicurezza stradale e la sensibilità alla mobilità sostenibile, ridurre la congestione del traffico e potenziare il trasporto pubblico. Anche l’estensione della ZTL fino ai giardini pubblici e via Marconi rientra nel progetto.
Ma dagli intenti teorici bisogna passare alla pratica, ed è allora che i cittadini vivono i reali cambiamenti della quotidianità.
Sono seguiti poi gli interventi dei cittadini che hanno puntato però l’attenzione sui famigerati “pinch point”, le isole piazzate in mezzo alla carreggiata contro le quali alcuni automobilisti sono già andati a cozzare. Pur condividendo l’aspetto della sicurezza per le biciclette e il fatto di far rispettare il limite di velocità, specie in via Capitelli, è stato detto da più voci che le aiuole in mezzo alla carreggiata creano colonne e, di conseguenza, inquinamento, oltre a portare nervosismo agli automobilisti. La via dell’Ospedale è utilizzata, giocoforza, per diversi motivi (in centro ci sono scuole, case di cura, palestre, il Municipio, banche e uffici, negozi, il Casinò e tanto altro…). Se da una prima verifica il traffico in via Capitelli è calato, non è tanto perché la gente va in in bicicletta, ma per il fatto che percorre strade secondarie, come via Frumento o la circonvallazione delle Grazie, allungando il tragitto con conseguente aumento di consumo di carburante.
Un cittadino ha detto che sarebbe stato più opportuno investire in denari pubblici nel tappare le numerose buche, piuttosto che in campagne pubblicitarie per lui inutili.
Una residente ad Arco, di origini straniere, si è detta preoccupata su come si incrementeranno le colonne con l’arrivo dei turisti, rendendo Arco ancora più invivibile per i residenti.
Un ciclista, ex Vigile urbano, ha inoltre rilevato che la segnaletica sulle aiuole è sbagliata in quanto anche le biciclette dovrebbero aggirare i pinch-point perché prevale il segnale verticale.
Da parte del Comune è stato confermato che le misure previste dal PUMS saranno messe in pratica nel corso degli anni, ma la più imminente sarà la limitazione del traffico in via della Cinta. Si potrà percorrere dal centro verso il ponte, ma da nord potranno entrare ad Arco solo i residenti, i mezzi di soccorso e le moto.
Soddisfatti dell’ampia partecipazione il comitato dei contrari “I zìdiosi” e i consiglieri Stefano Bresciani e Oscar Pallaoro, che hanno già raccolto migliaia di firme per far togliere i pinch-point, sollevando il problema per errori, mancanze, incongruenze, come la domanda se la posa delle aiuole e relativa segnaletica è stata fatta dopo aver ottenuto dalla Provincia il via libera. A tal proposito si attende la risposta ad una interrogazione in Consiglio Provinciale.

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