Arrestati due cileni per tentato furto in villa a Stenico
I Carabinieri di Ponte Arche hanno portato a termine nei giorni scorsi una indagine riguardo alcuni furti in abitazione, dando esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice a carico di due cittadini cileni, entrambi ventisettenni, giunti in Italia verso la fine del mese di giugno per motivi di turismo.
Il tutto ha avuto inizio nei primi giorni di luglio quando una coppia di Stenico, rientrata a casa dopo un breve periodo di ferie, aveva amaramente constatato che qualcuno, arrampicatosi fino al secondo piano della loro villa, avevano tentato di entrare all’interno cercando di sfondare una finestra la cui resistente blindatura non aveva fortunatamente ceduto ai numerosi e violenti colpi ricevuti. Le indagini immediatamente avviate, hanno consentito ai Carabinieri di acquisire in breve tempo importanti prove riguardo le responsabilità in merito all’accaduto dei due cileni, la cui presenza nella zona di Ponte Arche non era certo passata inosservata.
In merito all’accaduto i Carabinieri hanno inoltre appurato gravi responsabilità anche in capo ad un giovane ventottenne beneventano, già noto alle Forze dell’Ordine, temporaneamente dimorante nelle Giudicarie Esteriori. Il Campano risulta infatti aver fatto giungere in zona i due cileni ed aver fornito loro importanti indicazioni riguardo l’obiettivo da colpire, quali fotografie digitali della villa, informazioni riguardo il tenore di vita delle vittime ed in merito alle confinanti abitazioni.
A P.I. il provvedimento è stato notificato presso il carcere di Genova Marassi, dove lo stesso risultava da poco ristretto in quanto tratto in arresto dai Carabinieri di Sestri Levante, grazie alla collaborazione dei colleghi trentini, per una rapina consumata in quel centro conclusasi con una rocambolesca fuga.
P.L. è stato invece bloccato ed arrestato presso la frontiera aerea di Fiumicino, mentre stava cercando di lasciare l’Italia salendo, valigie in mano, su un volo diretto verso il paese di origine.
A D.N., il cui protrarsi della permanenza nelle Giudicarie Esteriori non risulta in alcun modo ragionevolmente giustificabile, è stata invece notificata la misura cautelare del divieto di dimora nell’intera provincia di Trento.
I risultati di cui sopra sono stati ottenuti grazie anche alla preziosa collaborazione della locale popolazione la quale, ancora una volta, ha dimostrato massima sensibilità e disponibilità.