ARRAMPICATA AD ARCO, PUNTARE SULLA QUALITÀ

Albino Marchi, purtroppo, a questa seconda edizione dei mondiali giovanili d’arrampicata che si svolgeranno ad Arco non ci sarà. Vinto da un male incurabile, colui che con lungimiranza diede impulso e trasformò Arco nella capitale mondiale dell’arrampicata non sarà ad osservare gli oltre mille giovani climber in quello stadio a Prabi che fortemente volle. Gli storici collaboratori di Albino Angelo Seneci, Mario Morandini, il figlio di Albino Daniele, Daniela Comperini, Floriano Taliento e Stefano Tamburini, nel presentare l’evento che prosegue con la sua opera, lo hanno detto: “Ora serve un piano che permetta ad Arco di guardare al futuro con innovazione”. “Investimenti, strutture – ha proseguito – forse la copertura del Climbing Stadium, ma ciò che più serve è una presa di coscienza di tutti noi e dell’Ente pubblico.” Per il direttore sportivo Angelo Seneci si deve puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità, offrendo nuovi servizi tra i quali esigenza primaria sono i parcheggi sul modello di Zermatt, la città svizzera del Canton Vallese dove forte è la tradizione dell’arrampicata grazie al Cervino (o Matterhorn per gli svizzeri). Entro quest’anno, infine, dopo i mondiali che si svolgeranno dal 22 al 31 agosto prossimo, si darà alle stampe un libro sulla storia dell’arrampicata ad Arco con logica citazione di Albino Marchi e della sua “devozione” per l’arrampicata ma anche per la città di Arco verso la quale, innegabilmente, ha dedicato la sua vita.