Arianna Fiorio sindaca di Arco: «C’è tanta aspettativa, non deluderemo»

Con una vittoria chiara e partecipata, Arianna Fiorio è diventata la nuova sindaca di Arco. Candidata della maxi-coalizione “Arco che Vorrei”, espressione di forze civiche, ambientali e progressiste, ha superato Alessandro Amistadi, volto noto della politica locale, sostenuto da un’area civico-moderata di centrodestra. Un passaggio di testimone storico per la città, che ha premiato la proposta di rinnovamento e visione collettiva incarnata da Fiorio. In esclusiva per La Busa online, la neo sindaca racconta emozioni, impegni e priorità.
«Un’esperienza fuori dalla mia zona di confort, ma bellissima»
Sindaca Fiorio, partiamo dal vissuto più personale: come ha affrontato questa campagna elettorale?
«È stata un’esperienza intensa, a tratti impegnativa, soprattutto per i numerosi confronti tra candidati. Dal punto di vista umano, ho sentito un forte sostegno da parte della coalizione e di molti cittadini: è stato un bellissimo lavoro di squadra. Certamente sono uscita dalla mia zona di confort, ma ne è valsa la pena visto il risultato, per il quale ringrazio ancora. La responsabilità di non deludere la fiducia è tanta».
Parole semplici e sincere, che raccontano l’umiltà di chi entra nelle istituzioni con rispetto, ma anche con la consapevolezza di avere sulle spalle un mandato carico di aspettative.
«Tre priorità nei primi 100 giorni: ascolto, urgenze, programmazione»
Quali sono le sue priorità immediate, nei primi cento giorni di governo?
«Ci concentreremo sull’elaborazione di un quadro completo dei progetti e dei lavori in corso, individuando le urgenze più pressanti – alcune sono già emerse, come le infiltrazioni d’acqua nelle due scuole primarie. Incontreremo i cittadini anche nelle frazioni, presentando la giunta per ascoltare le priorità del territorio. Infine, inizieremo a strutturare il nostro lavoro all’interno del Documento Unico di Programmazione andando così a costruire il bilancio».
Un inizio operativo e concreto, che coniuga il dovere di intervenire subito su ciò che è prioritario con l’importanza della pianificazione partecipata e condivisa.
«Disagio abitativo, mobilità, decoro urbano: le sfide del presente»
Secondo lei, qual è oggi la sfida più importante per Arco?
«Le sfide sono molteplici e tutte rilevanti. Lavoreremo secondo le priorità: disagio abitativo, mobilità, cura del verde e decoro urbano. Non è semplice indicare un’unica sfida principale, perché le esigenze sono diverse e diffuse. Ogni assessorato porterà avanti le proprie priorità, valutando tempi, risorse e lo stato dei progetti già avviati».
Nessuna semplificazione, ma una presa d’atto della complessità di un Comune vivo, con necessità diverse e diffuse sul territorio. Un approccio che parte dalla realtà e dalla concretezza.
«Politiche giovanili centrali: ripartiamo dal Cantiere 26»
Come immagina il rapporto con la cittadinanza? E in particolare, come coinvolgerete i giovani?
«Il dialogo con i cittadini è fondamentale. Inizieremo con un ascolto anche con i portatori d’interesse per favorire un confronto costruttivo. Rafforzeremo il ruolo dei comitati di partecipazione, rendendoli strumenti più attivi ed efficaci. Le politiche giovanili avranno un ruolo centrale: dedicheremo particolare attenzione al Cantiere 26 e lavoreremo per concretizzare il Consiglio comunale dei giovani, promuovendo così un coinvolgimento diretto e concreto».
Una visione che punta a dare spazio e voce a chi spesso resta ai margini della vita pubblica. Per Fiorio, i giovani non sono uno slogan, ma un interlocutore politico vero.
«Collaborare tra Comuni è fondamentale, non solo utile»
In un territorio interconnesso come l’Alto Garda e Ledro, su cosa bisogna lavorare insieme?
«Ci sono ambiti in cui la collaborazione tra Comuni è imprescindibile: mobilità, pianificazione urbanistica, turismo, politiche sociali e sanità. È fondamentale che, all’interno della Comunità Alto Garda e Ledro, si riesca a sviluppare un lavoro sinergico, mettendo al centro l’interesse collettivo».
L’approccio è quello della rete: per affrontare sfide comuni servono risposte condivise. Un messaggio chiaro che si rivolge anche agli altri sindaci del territorio, in un’ottica di dialogo costruttivo.
«Aspettativa: rappresentiamo un cambiamento»
Una parola per descrivere questo nuovo mandato?
«Aspettativa. Perché rappresentiamo il cambiamento, la novità amministrativa. Ci impegneremo al massimo per non deludere».
C’è consapevolezza nelle parole della neo sindaca, e c’è una promessa: essere all’altezza delle aspettative che la città ha riposto in lei e nella sua squadra. Arco, oggi, guarda avanti con occhi nuovi. E con una sindaca pronta a camminare accanto alla sua comunità, passo dopo passo.