Arco, l’idea di Elia Bombardelli: “Al Quisisana spazio temporaneo per la comunità”

Redazione05/08/20255min
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Da simbolo dell’identità storica arcense a “non-luogo” svuotato di funzione e significato. Il Quisisana, elegante edificio d’epoca situato a pochi passi dal centro cittadino, da anni versa in uno stato di abbandono che suscita riflessioni, rimpianti e interrogativi. Ma anche proposte. L’ultima – e forse tra le più concrete – arriva da Elia Bombardelli, ex segretario del Partito Democratico di Arco, che oggi, lunedì 4 agosto, ha affidato a Facebook un’idea che merita attenzione: sperimentare sul Quisisana il riuso temporaneo, uno strumento già adottato con successo in diverse città italiane per restituire vita, cultura e socialità a edifici pubblici dimenticati.

 

 

Una rinascita possibile, prima della grande riqualificazione
L’idea parte da una constatazione semplice: il Quisisana non può più rimanere in attesa di un grande progetto di recupero, che forse verrà, ma non oggi. “Lasciare un edificio storico nel degrado è come abbandonare una pagina del nostro passato,” scrive Bombardelli, proponendo al contrario un approccio pragmatico, sperimentale e partecipativo: aprire le porte dell’edificio, anche solo temporaneamente, per ospitare attività culturali, sociali e artistiche, rigenerandolo attraverso l’uso e la presenza, anziché lasciarlo al silenzio e all’oblio.
Un ponte tra abbandono e rinascita, così Bombardelli definisce il riuso temporaneo, citando esempi come l’ex Caserma Umberto I di Ascoli Piceno – oggi spazio di cultura e creatività – o l’ex Convento dei Crociferi di Palermo, riconvertito in un museo aperto al mondo.
Quisisana: un potenziale non ancora esplorato
Con le sue ampie sale al piano terra, i suoi spazi esterni ideali per eventi all’aperto, il Quisisana si presta naturalmente a questa sfida. “Laboratori artistici, mostre di pittura e fotografia, piccole rassegne teatrali, persino un festival estivo di musica e arte” – sono solo alcune delle attività che l’ex segretario dem immagina di vedere animate tra quelle mura.
Senza bisogno di ingenti investimenti, sottolinea, e con la possibilità di attivare lo strumento normativo del Temporary Use, promosso dall’Agenzia del Demanio. Un’occasione concreta per attivare una fase di progettualità leggera ma d’impatto, anche solo per pochi mesi, magari coinvolgendo le associazioni locali e i cittadini stessi.
Rigenerare la storia per abitare il presente
Non serve guardare lontano per trovare ispirazione. Basta spostarsi a Pietramurata, dove l’ex impianto idroelettrico della Centrale di Fies è diventato negli anni un centro internazionale di produzione artistica, un esempio di come il recupero intelligente di un luogo possa diventare motore di sviluppo culturale ed economico.
Bombardelli, che si è dimesso dalla guida del circolo PD di Arco alcune settimane fa, non rinuncia però a dare stimoli al dibattito pubblico cittadino. Il suo intervento solleva una questione che tocca corde profonde: che destino vogliamo per i luoghi che hanno fatto la storia di Arco?
Una proposta che interpella la politica
In un momento in cui molti spazi pubblici attendono una destinazione, l’idea del riuso temporaneo rappresenta una via percorribile, in grado di attivare reti sociali, offrire opportunità ai giovani e riconnettere la cittadinanza con il proprio patrimonio urbano.
Starà ora all’amministrazione comunale, e all’intera comunità, cogliere o meno questo stimolo. La proposta di Bombardelli non pretende di risolvere il problema alla radice, ma di rompere l’immobilismo, restituendo vitalità a un bene che appartiene a tutti. E soprattutto di ricordare che la storia non è solo da conservare: va vissuta, reinterpretata e rimessa in circolo. (n.f.)
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Per approfondire il tema del riuso temporaneo:
• Agenzia del Demanio – Valore Paese Italia
• Immobili abbandonati e rigenerazione urbana – Federcepicostruzioni