Arco, l’ex sindaco Betta pungola ancora la Giunta Fiorio: parcheggi, alberi e memoria corta

Ad Arco il caldo non è solo quello dell’estate in arrivo. A scaldare l’atmosfera politica ci pensa ancora una volta Alessandro Betta, ex sindaco e ora — come si definisce con tono a metà tra l’ironico e il tagliente — “custode della res publica”. Due post al vetriolo, pubblicati a stretto giro sulla sua pagina social, bastano per rimettere al centro del dibattito cittadino l’eterna partita tra vecchia e nuova amministrazione. Ma stavolta con un retrogusto amaro (e un po’ vendicativo) che suona come un “ve l’avevo detto”.
Nel primo post, Betta accende i riflettori sulla riapertura del parcheggio “al ponte”, in area ex Carmellini. Una buona notizia per Arco, certo, ma anche — e soprattutto — una ghiotta occasione per mettere puntini sulle “i” e cappelli al loro posto.
“Noi ci abbiamo messo idee, coraggio e un bel po’ di sangue (in senso politico, tecnico e amministrativo)”, scrive, con quel tono da padre del progetto che guarda i figliocci tagliare il nastro. E non manca di ricordare come quella stessa opera, oggi festeggiata dalla sindaca Arianna Fiorio e dalla sua squadra, sia stata duramente osteggiata fino a pochi mesi fa proprio da chi ora ci mette la faccia (e magari anche qualche selfie).
Il messaggio è chiaro: senza il coraggio di tirare dritto sotto Natale, oggi non ci sarebbe nessun parcheggio da inaugurare. E se c’è un errore, Betta lo ammette: comunicazione sbagliata sulle date, sì, ma risultato portato a casa. La stoccata finale? Una citazione rivolta a chi “si fa la foto accanto a un’opera per dire di averla fatta”. Sottinteso: “cara sindaca, questa non è (ancora) farina del tuo sacco.”
Nel secondo post, il tono si fa più pungente, quasi sarcastico. Tema: l’abbattimento di un albero nei giardini pubblici, che ha destato stupore e proteste tra i cittadini. Betta, finto smemorato ma ben consapevole, scrive:
“Tranquilli (forse), non è più colpa mia! Forse però sì.”
Un piccolo capolavoro di ironia politica: l’ex sindaco riconosce che la decisione potrebbe risalire al suo mandato, ma non resiste alla tentazione di tirare una frecciata a chi — negli anni — ha accusato la sua amministrazione di “tagliare a casaccio”. Ora che tocca agli attuali amministratori difendere le decisioni passate, il gioco delle responsabilità si fa interessante.
E mentre Fiorio e Parisi, per anni severe oppositrici dai banchi della minoranza, si ritrovano oggi sotto la lente del loro predecessore, Betta promette che continuerà a vigilare:
“Da semplice cittadino (ma sempre vigile)” — chiosa — “ogni ramo tagliato dovrebbe essere davvero necessario… e non solo una ‘potatura politica’.”
Il messaggio è doppio: attenzione a tagliare alberi, ma soprattutto attenzione a tagliare fuori chi, almeno per ora, non è disposto a sparire in silenzio. La stagione della vendemmia politica è appena iniziata — e Betta, con le forbici affilate dei suoi post, sembra avere ancora qualche ramo secco da potare. O da far notare.