Arco, l’ex assessore Trebo torna a colpire: critiche pungenti all’amministrazione Fiorio

Nicola Filippi15/06/20255min
20220413_DSC3854 MUNICIPIO ARCO

 

A pochi giorni dal primo Consiglio comunale dell’era Fiorio, il dibattito politico ad Arco si accende. A riaccendere i riflettori è l’ex assessore alla cultura e all’istruzione Guido Trebo, che sul suo blog personale – dove si definisce “sempre al servizio della Comunità” – ha pubblicato un post destinato a far discutere. Il titolo, già di per sé eloquente, è una dichiarazione di intenti: “Fidarsi è bene, governare fidandosi è meglio!”.
Un testo denso, articolato, dai toni civili ma dalla penna affilata, in cui Trebo non risparmia critiche all’impostazione dell’attuale amministrazione, guidata dalla sindaca Arianna Fiorio, e soprattutto al suo stile di governo, che definisce “paternalistico, basato sul controllo e sul sospetto”.

 

 


 

Una sponda inattesa: gli alleati di Campobase
Ad accendere la miccia è stata la pubblicazione, da parte del gruppo Campobase, di un comunicato successivo al consiglio comunale di insediamento. Trebo lo definisce “lucido, equilibrato” e riconosce agli attuali consiglieri d’opposizione, amministratori uscenti, la capacità di individuare un nodo politico centrale: la difficoltà della sindaca nel costruire un rapporto autentico e fiduciario con la cittadinanza e il Consiglio.
L’ex assessore confessa di aver sollevato lo stesso tema “per mesi”, anche prima della campagna elettorale, mettendo in guardia contro un metodo amministrativo “che sembra partire dalla diffidenza, anziché dalla fiducia reciproca”. Una critica non nuova nelle riflessioni dell’ex amministratore, che però questa volta trova una sponda nel documento di Campobase.
Il discorso “riciclato” e la Costituzione… semplificata
Trebo entra poi nel merito del discorso d’insediamento della sindaca Fiorio, accusandolo di essere “una ripetizione” dell’intervento del 2 giugno per la Festa della Repubblica, a sua volta riproposto negli incontri scolastici di fine anno. Il riferimento agli articoli 2 e 3 della Costituzione viene bollato come “vago e retorico”, privo di un’analisi approfondita e di una concreta traduzione in scelte amministrative.
Una delle critiche più taglienti riguarda proprio la lettura, a suo dire banalizzata, dei “doveri inderogabili di solidarietà”, trasformati in un generico appello all’attenzione verso i più fragili. “Peccato – scrive Trebo – che da quei doveri derivino anche obblighi reali, come la difesa della patria, la contribuzione fiscale e i trattamenti sanitari obbligatori, temi evidentemente evitati per non urtare le sensibilità di alcune fasce dell’elettorato”.
Il nodo della Scuola Musicale e la cultura in bilico
Nel suo intervento, Trebo torna anche a uno dei temi che più gli stanno a cuore: la Scuola Musicale Alto Garda, oggi al centro di un dibattito acceso sul futuro delle risorse e delle borse di studio. A suo avviso, il rischio è che venga “derubricata a semplice ‘sollazzo’” e che la cultura finisca per essere sacrificata sull’altare del bilancio. Nessun cenno, denuncia, da parte della sindaca su questo punto nel suo discorso: “Eppure – sottolinea – proprio dall’articolo 3 della Costituzione nasce il diritto allo studio. E anche alla musica”.
Una comunità adulta, non da “proteggere”
Il cuore del ragionamento arriva in chiusura: la visione della città. Trebo rifiuta l’idea di un’Arco “infantilizzata”, da amministrare con prudenza e sospetto. “Arco non è un bambino da proteggere – scrive – è una comunità adulta, consapevole, responsabile”. Una comunità che merita, secondo lui, una politica fondata sulla fiducia, non sul controllo.
Il riferimento, nemmeno troppo velato, è alla frase pronunciata dalla sindaca in consiglio: “Non ci si può fidare al 100% delle minoranze”. Un passaggio che, secondo Trebo, è lo specchio di un atteggiamento “costante e diffuso”, radicato nel programma stesso della coalizione di governo, tra “promesse di controllo”, “diffidenza verso la tecnologia” e un generale approccio “paternalistico”.
Politica della fiducia: la proposta di Trebo
“Io credo in un’altra idea di politica”, conclude Trebo. Una politica che stabilisce regole giuste e poi si fida delle persone, che accompagna e sostiene, ma non presume la colpevolezza. Una politica, in sintesi, che si costruisce sulla fiducia, non sulla paura.
Parole che accendono il dibattito ad Arco, e che promettono di riaprire anche vecchi fronti tra ex alleati di maggioranza. In un contesto amministrativo ancora in fase di assestamento, l’intervento dell’ex assessore appare come un segnale forte: la stagione politica arcense è tutt’altro che silenziosa.
E il confronto, a quanto pare, è appena cominciato.