Arco, l’amarezza del sindaco Betta: “Ultimi cinque mesi per investire su Amsa e Fondazione”
“Per me, nessuna sorpresa. L’avevo ampiamente previsto, ma quello che è successo mi preoccupa e mi pone una serie di interrogativi sulla democrazia trentina e sulla poca capacità di incidere del Consiglio delle Autonomie”. Il sindaco di Arco, Alessandro Betta, non ha digerito la decisione del Consiglio regionale di recepire la legge nazionale sul limite a due mandati per i sindaci sopra i 15mila abitanti. A margine dell’inaugurazione ufficiale della nuova mostra di Segantini a Palazzo dei Panni di Arco guarda ai prossimi cinque mesi di attività in Municipio prima di passare la fascia tricolore al suo successore.
“Tutto il consiglio regionale, comprendo anche gli altoatesini, ha fatto una norma che non ha una ratio, perché da un lato amplia i mandati, dall’altra li riduce – spiega – è un capitolo della democrazia trentina negativa, che non dà buona lettura come le istituzioni devono comportarsi. Nel mio modo di portare avanti le cose cerco sempre il rispetto delle persone. Sorpresa per quello che è accaduto non direi, ma è un capitolo negativo per le modalità, per l’iter portato avanti. Non so cosa possa portare di buono una scelta simile, ma evidentemente stanno cambiando i tempi”. I prossimi mesi, per il sindaco Betta saranno ad alta intensità. Perché intende concretizzare il lavoro di gruppo della sua giunta per realizzare anche qualche “gol” (leggi).
“Quello di oggi (parlando del nuovo quadro di Segantini entrato nelle proprietà del Comune, ndr) è un gran bel gol, questa è la Coppa del Mondo della Cultura di Arco – dice, con orgoglio e soddisfazione – è un fatto storico per la città di Arco. Segantini è nato una seconda volta, con questo acquisto. Questo è il gol che ci consegna il Mondiale, entra nella storia della città”.
“Gli altri gol invece sono il Villaggio del Fanciullo – sottolinea – l’ordinarietà di qualche milione di euro di asfalti, il condurre le due passerelle il più avanti possibile nel percorso, di consegnare a chi arriverà dopo qualche bel milione di euro. Il 2025, al di là delle elezioni, deve essere un anno che chiunque avrà la possibilità di vincere potrà avviare una serie di nuovi progetti – conferma il primo cittadino arcense – il mese di giugno è tempo di bilancio consolidato, il che che permetterà lo sblocco di risorse. Noi dovremo preparare tutto perché il consolidato possa dare forza all’amministrazione di fare investimenti, appena insediata”.
Guardando al recente passato, il sindaco Betta fa quasi un’ammissione di colpa: “Mi sono reso conto che sulle opere pubbliche abbiamo e stiamo ancora facendo molta fatica”. Ma rilancia subito: “Per me, Amsa e Fondazione Comunità sono quelle due realtà sulle quali spostare una parte dell’avanzo di bilancio per dare loro operatività. Non voglio essere profeta di sciagure, ma c’è qualche rischio sull’avanzo di amministrazione. Secondo me, l’anno prossimo sarà una scelta di grande responsabilità dare alla nuova amministrazione la possibilità di partire subito con nuovi investimenti, per allocare e suddividere in tre parti l’avanzo di bilancio: Amsa, Fondazione e Comune di Arco”.
Escluso dalla corsa per la poltrona di sindaco, ora Betta si metterà a disposizione per lavorare sul programma e individuare una figura valida e capace per la guida del Municipio. Nomi di papabili ne circolano tanti, dall’attuale vicesindaco Zampiccoli, agli assessori Andreasi e Ioppi, all’ex presidente Apt Marco Benedetti.
“Io ho vissuto due sindaci diversi, Mattei e Veronesi, poi ho vissuto me stesso – illustra -. Ognuno con le proprie caratteristiche. Oggi vedo persone che hanno capacità e sono valide a partire dalla giunta comunale. Ma anche nell’attuale maggioranza. E anche persone che abbiano la capacità di mettere da parte il personalismo e riescano a portare il rispetto interpersonale che secondo me è una caratteristica fondamentale per essere una buona sindaca o un buon sindaco. Il rispetto è fondamentale. Lavorerò per dare una mano fino a che sentirò che me lo chiedono. Nel momento in cui dovessi percepire che la cosa non è ben voluta dall’attuale maggioranza chiudo il percorso da sindaco, fino all’ultimo respiro di questa carica, e poi lascio”. E sul dopo-sindaco? Professore a tempo pieno? “Devo dire la verità non ho ancora ragionato fino in fondo sul dopo – risponde – per me la politica è una grande passione, che mi alimenta fin da quando ero ragazzino. Politica è impegnarsi nella comunità, è il poter dare al prossimo. Qualsiasi ruolo che ho avuto, un po’ lo cerchi, ma ho avuto ruoli molto importanti perché qualcuno mi ha sostenuto profondamente, senza fare sgambetti o scorrettezze. La mia progettualità è quella di impegnarmi fino in fondo e fare sempre del mio meglio”.
“Ho iniziato anche con il volontariato, è un mondo che mi affascina – sottolinea – ho una mia visione un po’ semplicistica, che nel mondo ci sia bene e male, ma ho imparato che la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Nel cercare il bene si può fare del male, ma cerco di perseguire sempre il bene. Nell’amministrazione ho declinato questo concetto come bene comune. Continuerò a impegnarmi e utilizzare il tempo nel modo migliore, per i miei figli, per la scuola, per il mio lavoro”.
“A scuola ho un incarico importante, il che potrebbe essere quello di ritornare a tempo pieno, ma anche su quello ci devo ragionare, ho tutta l’estate per pensarci – conclude – io non avrei mai fatto il sindaco al posto di Mattei, finché lui non avesse detto di farsi da parte. La stessa cosa vale per qualsiasi altro ruolo. Al karma io ci credo. Tutto ti ritorna sempre. Il karma per me è fondamentale, se hai etica e deontologia e vi rimani fedele vivi meglio”.
Un’ultima domanda sulla prossima campagna elettorale.
“Mi avrebbe intrippato partecipare”, perché negli altri schieramenti il sindaco Betta vede solo “sprogrammi elettorali”: “Per una coalizione lo “sprogramma” è fatto da sette/otto punti, per l’altra lo “sprogramma” è fatto da due o tre punti, uno: non facciamo niente, due: facciamo meglio degli altri… l’altra, invece, più scrivono su Facebook… per esempio, sul quadro appena acquistato uno “sprogramma” prevede la sua vendita, fare asfalti, rendere le strade di Arco da 80 all’ora così possono tutti correre a casa loro. La campagna elettorale è un momento bello, dà stimolo, ma sarà il candidato sindaco a dire se io sono necessario alla campagna o dò fastidio”.