Arco e i campeggi abusivi: il volantino comunale accende il dibattito

Il tema del campeggio abusivo ad Arco è da anni uno dei nodi più delicati per una città, argomento assai dibattuto anche durante la recente campagna elettorale (soprattutto dal candidato sindaco e oggi consigliere Mauro Ottobre, ndr) che vive di turismo internazionale ma che, allo stesso tempo, deve garantire vivibilità e decoro ai residenti. Le strade verso le falesie spesso si trasformano in parcheggi improvvisati per camper e van, con conseguenti disagi, tensioni e rischi ambientali.
La nuova amministrazione guidata dalla sindaca Arianna Fiorio ha deciso di affrontare la questione con uno strumento semplice: un volantino distribuito dai custodi forestali ai campeggiatori. Un’iniziativa che, però, non ha tardato a suscitare critiche. Tra le voci più pungenti quella di Guido Trebo, ex assessore alla cultura, che in un lungo intervento sul suo blog ha parlato apertamente di “improvvisazione amministrativa”.
Dalla prevenzione alla polemica
Secondo quanto riportato, il volantino – stampato con i colori istituzionali e lo stemma comunale – intendeva sensibilizzare i turisti al rispetto delle regole, invitandoli a scegliere campeggi autorizzati e mezzi alternativi per raggiungere le falesie. Tuttavia, diversi elementi hanno sollevato dubbi:
I custodi forestali: chiamati a distribuire i volantini, avrebbero visto ridimensionato il loro ruolo, trasformandosi – secondo Trebo – in “promoter” piuttosto che in figure di presidio del territorio.
Le informazioni incomplete: sul retro del volantino si parla di “opzioni di campeggio e trasporto”, ma viene citato solo il servizio Bus&Go, ignorando altre possibilità pubbliche e private.
Il QR code “selettivo”: scansionandolo si accede a una pagina di Garda Trentino che, secondo Trebo, non elenca tutte le strutture ricettive ma solo quelle che hanno aderito a un servizio a pagamento. Un rischio di “pubblicità istituzionale” a vantaggio di pochi, con l’esclusione di agriturismi e altre realtà locali.
Le traduzioni: la versione tedesca del volantino è stata bollata come approssimativa e poco rispettosa, con un tono confidenziale giudicato inadatto a un contesto ufficiale.
Un problema reale, una risposta contestata
Il campeggio abusivo resta un fenomeno concreto e problematico. “Nessuno lo nega – scrive Trebo – ma affrontarlo con un volantino improvvisato, mal tradotto e persino discutibile nei contenuti rischia di trasformare una questione seria in un teatrino”.
Il cuore della critica riguarda il metodo: per l’ex assessore, la lotta al campeggio abusivo dovrebbe passare attraverso controlli mirati, spazi adeguati e una comunicazione istituzionale all’altezza di un Comune turistico internazionale, non attraverso strumenti che rischiano di apparire poco professionali.
Il segnale politico
Oltre al merito della vicenda, l’attacco di Trebo tocca un tema più ampio: la capacità della nuova Giunta di affrontare in modo strutturale le criticità della città. L’ex assessore parla di “distanza dal tessuto economico e sociale” e avverte del pericolo che un’amministrazione possa diventare “megafono di alcuni operatori a discapito di altri”.
Parole dure, che riflettono non solo una divergenza di vedute sul caso specifico, ma anche il ruolo di opposizione critica che Trebo sembra voler assumere nel panorama politico arcense.
Oltre la polemica
Il “volantino della discordia” vuole dunque accendere il dibattito cittadino: da un lato chi difende la necessità di agire rapidamente contro il campeggio abusivo, dall’altro chi chiede soluzioni più strutturate e trasparenti.
Resta il fatto che il tema tocca corde sensibili: turismo, vivibilità, equità economica e immagine internazionale di Arco. Una sfida che va ben oltre un volantino e che, nei prossimi mesi, misurerà la capacità della nuova amministrazione di passare dalle intenzioni a politiche efficaci e condivise.
(n.f.)