Al Carabiniere eroe Giordano Quarta la riconoscenza del Comune di Arco
Un gesto di straordinaria prontezza e slancio dentro un incredibile intreccio di gesti inanellati sul filo degli attimi. Da parte del Carabiniere Giordano Quarta l’istinto di buttarsi, di fare tutto quello che è possibile pur di salvare una persona, senza preoccuparsi delle possibili conseguenze per sé.
Il fatto risale a lunedì 27 gennaio quando un’operatrice sanitaria dell’ospedale San Pancrazio, Orietta Roncher, affacciandosi alla finestra nota una giovane appesa nel vuoto alla ringhiera al secondo piano di una villetta, in evidente difficoltà. All’istante chiede aiuto: arrivano Anna Coletta, infermiera, che immediatamente chiama il 112, e la dottoressa Francesca Salaorni. In pochissimo tempo arrivano i Vigili del Fuoco e una pattuglia dei Carabinieri, ma dopo qualche minuto il dramma: la ragazza precipita nel vuoto. Le tre donne rimangono gelate, salvo apprendere di lì a poco che il giovane carabiniere Giordano Quarta l’ha salvata. Il ventottenne, salentino di Veglie, pochi chilometri da Lecce, è di servizio alla stazione di Riva del Garda, città dove risiede assieme alla fidanzata.
Nella giornata di venerdì 14 marzo ha ricevuto dal sindaco Alessandro Betta, all’ospedale San Pancrazio, le congratulazioni e l’espressione di ammirazione e riconoscenza del Comune e della Città.
L’incontro, sollecitato dal San Pancrazio, dove il fatto ha profondamente scosso tutto il personale, è stato accolto con entusiasmo dal sindaco, accompagnato dall’assessore Guido Trebo. Presenti l’altro giovane carabiniere che si trovava in servizio con Quarta, Salvatore Ballotta, accompagnati dai comandanti della compagnia di Riva del Garda maggiore Francesco Bagnolo e della stazione di Arco luogotenente Mirko Sollecito, dal brigadiere Riccardo Settimelli e dal luogotenente Salvatore Ventimiglia. Per l’ospedale San Pancrazio c’erano il direttore sanitario, la dottoressa Simona Farina, il direttore di struttura Stefano Dallapè con le tre protagoniste del fatto e una folta rappresentanza di colleghi.
Nel racconto dei due giovani protagonisti la concitazione di quei momenti: l’arrivo rapidissimo sul posto, la pronta individuazione della ragazza appesa sopra il vuoto, un primo vano tentativo di scardinare il cancello per consentire l’ingresso dei Vigili del Fuoco col telo di salvataggio, quindi Quarta che scavalca la recinzione e corre all’interno, giusto in tempo per attutire con il suo corpo la caduta della ragazza che precipitava. Un attimo dopo i due sono per terra, contusi in modo lieve.
«Con la presente esprimo a nome mio e di tutta la Comunità di Arco – ha detto il sindaco leggendo il messaggio allegato all’omaggio del Comune di Arco – la più profonda gratitudine per l’intervento da Lei compiuto dove, con grande coraggio e prontezza, ha trasformando quella che poteva essere una tragedia in un salvataggio che ci riempie tutti e tutte di ammirazione e riconoscenza. L’aver scelto in una frazione di secondo di anteporre la sicurezza di un’altra persona alla sua, salvando così la vita a una giovane donna che stava precipitando dal secondo piano di una villetta ad Arco, non è solo un atto di servizio, ma rappresenta l’estrema dedizione, l’altruismo e il senso del dovere che animano le forze dell’ordine, che sono motivo di orgoglio per la nostra città ed esempio di valore per tutti e tutte noi».
Da parte dei Carabinieri l’apprezzamento per la grande tempestività nel dare l’allarme e l’invito, in caso di emergenza, a utilizzare prontamente e con fiducia il numero unico 112.