Addio al supermercato Orvea in centro ad Arco: “Sente il peso degli anni”

Nicola Filippi23/01/20256min
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Sono le ultime ore con le serrande alzate per il supermercato Orvea di Arco, in via XXIV Maggio. Per quelli come lo scrivente, ormai non più giovane, la notizia ha creato sì stupore, ma ha aperto un cassetto della memoria, agli anni ‘70, quando nacque “Ocra”, il primo supermercato della Città delle Palme, per volontà di alcuni negozianti del centro storico di Arco come Finotti e Tononi. Da allora, di acqua nella Sarca ne è passata tanta, ma la memoria torna ai miniassegni e ai gettoni di plastica colorati, ormai rarità per i collezionisti. Basta ricordi, altrimenti scatta la lacrima. Torniamo alla stringente attualità. “Da fine gennaio – conferma la proprietà, attraverso Mauro Poli, responsabile dell’area marketing – il punto vendita in centro ad Arco sarà chiuso”. Un fulmine a ciel sereno per i dipendenti: “Ma nessuno di loro resterà a casa, faremo loro delle proposte alternative, ma nessuno di loro resterà senza lavoro”, ribadisce ancora Poli.
“Purtroppo corrisponde al vero la notizia – spiega oggi, 23 gennaio, Mauro Poli a La Busa – entro questa settimana ufficializzeremo la notizia, ma purtroppo siamo costretti ad abbandonare il negozio”. Il mondo del commercio fisico è in continuo aggiornamento. Lo impongono le leggi della concorrenza e del marketing. Il supermercato Orvea, davanti all’ufficio postale, ormai sentiva il peso degli anni. E nonostante i vari tentativi di modifiche degli spazi interni, nel corso degli anni si è sempre più sentito il peso legato alla logistica, al magazzino e al punto di carico e scarico per i mezzi pesanti, al punto di raccolta dei rifiuti.
“Il negozio ha i suoi anni ed è obsoleto – continua Poli – oggi purtroppo riscontra le difficoltà tipiche dei negozi nati negli anni Sessanta, legate proprio alla gestione delle attività. Pensiamo all’area carico e scarico. Ogni volta dovevamo chiedere permessi ai vigili urbani per occupare una parte della strada (via Bruno Galas, ndr), per permettere ai nostri mezzi di lavorare e scaricare la merce. Impossibile invece quando c’è il mercato settimanale”.
Tante, piccole complessità che hanno inciso sulla decisione finale. “Era davvero difficile pensare a una riqualificazione del negozio, anche solo al suo interno – spiega ancora il responsabile dell’area marketing di Poli – abbiamo provato a metterci mano più volte, con aggiornamenti anche importanti, senza però ottenere quel risultato che è all’altezza dello standard che noi diamo in tutti i nostri negozi”. E se guardiamo all’importante lavoro di riqualificazione che è stato fatto all’interno di IperPoli, sulla rotatoria di via Santa Caterina, si ha contezza del ragionamento.
“Come azienda ci siamo imposti di avere un certo livello qualitativo e lì facevamo veramente difficoltà – ribadisce Poli – in quel negozio ci siamo accorti che stavamo scadendo con l’offerta nei confronti del cliente. E questo, alla lunga, ci avrebbe sicuramente penalizzato”. Lo standard qualitativo è un mantra per la famiglia Poli. Lo dimostra una recente ricerca di mercato. L’insegna IperPoli infatti è considerata dai clienti del largo consumo come la più conveniente di tutto il Trentino-Alto Adige, basata su una “politica di prezzi sia molto aggressiva, ma anche molto omogenea su tutta la rete – sottolinea Poli – la convenienza che c’è nei grandi centri, come la città di Trento, la riportiamo anche in tutti gli altri punti vendita, che sia Arco, Rovereto, Sarche, Borgo Valsugana, Mori o Malé”.
Oltre al discorso commerciale più stretto, sulla reputazione dell’azienda “che si costruisce in anni di lavoro”, sulle politiche di convenienza, la famiglia Poli ha puntato nel tempo soprattutto sul cliente: “Per noi è il residente, ma anche il turista – spiega – sul cliente turista non abbiamo mai voluto approfittarne. Per noi è un patrimonio importante, tanto quanto il residente. A differenza invece dei concorrenti che magari nei mesi estivi applicano un listino differente. Come famiglia Poli invece portiamo avanti la politica della massima trasparenza, perché per noi il cliente è uno solo. Il turista è un ospite, viene in vacanza, ma spesso e volentieri torna. Ciò ha creato un forte appeal nei confronti dei nostri negozi, anche da parte dei turisti”. Questo fenomeno si vede soprattutto nella Busa, nei punti vendita di Arco e Riva: “Nei mesi estivi c’è un afflusso di turisti davvero molto importante”.
I muri del supermercato Orvea in via XXIV Maggio appartengono alla famiglia Poli. Il destino di quegli spazi non è ancora stato scritto. L’unica certezza, conferma Poli, è solo la data di chiusura: fine gennaio. “Sicuramente i locali verranno gestiti in qualche altra maniera, ma certamente non alimentare”.