A scuola di sicurezza con le porte aperte alla CUE

Oggi è l’11 febbraio ed i numeri del calendario sono gli stessi della Centrale unica d’emergenza: 1, 1, 2. Non è un caso dunque che l’iniziativa “Porte aperte alla CUE” sia stata programmata a ridosso di questa data, occasione per fare anche un bilancio sull’attività di gestione delle emergenze.
Alle 9 di domenica 10 febbraio primo gruppo di visitatori in fila – tra loro anche il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti – per vedere dal vivo come funziona il sistema di accettazione e smistamento delle chiamate di soccorso che arrivano dai cittadini 24 ore su 24. Nel 2018 sono state 215.198 con un effetto filtro importantissimo: 85.746 chiamate pari al 39,8 per cento del totale non sono state inoltrate ai settori operativi perché non urgenti, oppure multiple per lo stesso evento, fatte impropriamente se non addirittura sbagliate.
L’educazione all’uso del numero unico di emergenza dunque non è mai abbastanza. Sono state fatte campagne, riproposte ciclicamente: da ultimo con Focus sulla App “Where are U” che favorisce la localizzazione dell’evento anche quando chi chiama, per un motivo o per l’altro, non può usare la voce.
Ma torniamo ai numeri: l’anno scorso – ha ricordato il dirigente del Dipartimento protezione civile Gianfranco Cesarini Sforza – la CUE ha smistato alle centrali di secondo livello 129.452 chiamate pari al 60,2 per cento del totale; oltre la metà (51 per cento) ha riguardato emergenze sanitarie; il 35 per cento attività di competenza delle forze dell’ordine e un 14 per cento dei vigili del fuoco. Il tempo medio di attesa è stato di appena 4,5 secondi. A questo ovviamente va aggiunto il tempo definito “di processo”, altri 40,3 secondi cioè per l’intervista telefonica mirata per raccogliere in fretta gli elementi utili a gestire al meglio l’intervento di soccorso. Infine gli ultimi 24,6 secondi per il cosiddetto “sgancio” che affida le informazioni a chi poi si reca sul posto per un totale complessivo di 64,9 secondi, valore medio per elaborare ogni singola chiamata.
“Grazie per il vostro impegno – ha detto a margine della visita il presidente Fugatti rivolgendosi agli operatori – che è l’ingrediente fondamentale per garantire l’efficienza ad uno dei nodi più importanti della complessa ed articolata rete di sicurezza di cui ogni trentino va orgoglioso”.
L’interesse dimostrato dai cittadini del resto è già assodato: visite guidate prenotate ormai esaurite; c’è posto però per assistere alla presentazione con i tecnici prevista in 4 momenti all’auditorium della Centrale. Per informazioni e contatti: 0461-495250.
Alla centrale unica di risposta vengono indirizzate tutte le chiamate di emergenza provenienti dal territorio provinciale; i cittadini che compongono i numeri di emergenza 1 1 2, ma anche 113, 115 e 118 ricevono tutti una risposta dalla CUR NUE 1 1 2, la quale provvede tramite intervista e alcuni supporti informatici a identificare il chiamante, localizzare e classificare l’evento; gli operatori quindi provvedono a trasferire la chiamata e le informazioni raccolte alla centrale cosiddetta di secondo livello risultata competente, individuandola tra Vigili del Fuoco, Emergenza Sanitaria e Forze dell’Ordine (Carabinieri o Polizia). E’ poi compito degli operatori di queste ultime centrali proseguire l’intervista telefonica e individuare le inviare le risorse sul posto.