Dreier Landtag, i Presidenti a Riva del Garda
Il 21 maggio 1991 i rappresentanti eletti di Tirolo, Alto Adige, Trentino e Vorarlberg si riunirono nella prima Seduta congiunta delle quattro assemblee legislative. Quello che poi si sviluppò come Dreier Landtag – con il Vorarlberg austriaco in veste di semplice osservatore – torna in assise nel prossimo mese di ottobre ad Alpbach, nel Tirolo austriaco, e lì festeggerà dunque 30 anni di storia e di sviluppo. Nel mentre viene diffuso un volumetto che ripercorre questo importante cammino istituzionale del rapporto di collaborazione transfrontaliero, a Riva del Garda i presidenti dei Consigli e dei Landtag si sono riuniti per preparare la seduta del 21 e 22 ottobre prossimi. Accolti dalla sindaca Cristina Santi nel meraviglioso palazzo Martini in centro storico, i presidenti Ledl Rossmann, Rita Mattei e Walter Kaswalder, alla presenza anche del vicepresidente del Consiglio altoatesino, Joseph Noggler, hanno esaminato alcune modifiche al regolamento del Dreier Landtag, che – a partire però dalla seduta del 2023 – renderanno più snello il suo funzionamento. I presidenti hanno invece già sottoscritto e reso così subito operativo il nuovo impianto dell’assemblea che caratterizza il Gect Euregio, ossia il potere esecutivo dell’alleanza fra i tre territori del Tirolo storico: ne faranno parte 2 e non più 1 solo consigliere provinciale di minoranza (oltre al presidente del Consiglio provinciale e a un altro consigliere di maggioranza).
Tornando al Dreier Landtag, ieri i presidenti hanno lavorato alle proposte di mozioni in campo, che sono 7 per ciascun territorio (la presidente Sonja Ledl Rossmann ha annunciato la settima del Landtag Tirol, in tema di digitalizzazione a favore della popolazione giovanile dell’area Euregio). Un paio dei testi già depositati si presenta problematico in vista di una auspicata approvazione unanime: quello bolzanino sulla gestione del lupo e quello trentino sulla circolazione dei camion attraverso il Brennero, documenti attorno ai quali si cerca dunque di lavorare in vista di una possibile formulazione condivisa da trentini, altoatesini e tirolesi austriaci.
Altro tema che verrà sciolto ad Alpbach riguarda la partecipazione ai lavori – in qualità di osservatore – di un rappresentante dei Comuni italiani un tempo appartenenti all’Impero asburgico e rimasti fuori dal perimetro della nostra autonomia regionale.