Paventata riaccensione del forno al Cementificio di Sarche, Marini interroga la Provincia
La possibile riaccensione del forno del cementificio di Sarche, che ha animato in questi giorni la vita politico-amministrativa in Valle dei Laghi, è arrivata anche sui banchi del Consiglio provinciale a seguito dell’interrogazione del consigliere Alex Marini del “Movimento 5 Stelle”. Il politico, che ha partecipato alla riunione di un Comitato spontaneo che si batte contro la ripresa a ciclo continuo della produzione cementifera allo stabilimento di Ponte Oliveti, nella interrogazione ricostruisce brevemente i fatti e fa sue le preoccupazioni espresse in più occasioni dal Comitato per “tutelare il percorso intrapreso dal biodistretto della Valle dei Laghi che venne costituito nel 2015 e che si sviluppò su impulso di alcuni agricoltori locali che avevano deciso di far nascere un distretto capace di valorizzare l’agricoltura biologica all’interno del loro territorio di riferimento. Il proposito di Marco Pisoni (consigliere del Biodistretto della Valle dei Laghi) e del comitato di cui fa parte è di tutelare gli investimenti e le risorse impiegate per uno sviluppo biologico sia agricolo che turistico della Valle, il quale verrebbe messo a rischio con la riaccensione del forno industriale che sembrava destinato a rimanere inattivo”. Sulla base di queste premesse il consigliere provinciale Marini chiede al Presidente risposta ai seguenti quesiti:
– quali iniziative ritenga di adottare per assicurare la tutela ambientale e dell’immagine del Biodistretto della Valle dei Laghi e dei produttori associati, in relazione all’ipotesi della riapertura della produzione al cementificio di Sarche;
– quale tipologia di cemento si andrebbe a produrre nello stabilimento di proprietà Italcementi posto in Sarche;
– se abbia valutato o intenda valutare di proporre a Italcementi utilizzi alternativi del cementificio di Sarche;
– se sia a conoscenza dell’esistenza del progetto europeo LEILAC volto a ridurre e potenzialmente a eliminare la generazione dell’anidride carbonica dalle produzioni di acciaio e cemento e se intenda proporre a Italcementi di sperimentare tecnologie compatibili con tali fini all’interno dell’impianto di Sarche;
– se lo stabilimento intenda avvalersi del Decreto Clini (decreto ministeriale n 22 del 13 febbraio 2013) che disciplina la possibilità di utilizzare CSS come combustibile all’interno dei cementifici.
MARIANO BOSETTI