Rigenerazione urbana di Arco, si punta a navetta elettrica e ciclabili

Gianluca Ricci27/04/20213min
ALTO GARDA PANORAMA CICLABILE


Se è vero, come ha annunciato in consiglio comunale di Arco il vice sindaco Roberto Zampiccoli, che la tramvia di collegamento fra Riva e Arco non potrà essere presa in considerazione per poter partecipare al bando di rigenerazione urbana promosso dalla Provincia, in scadenza ai primi di giugno, altrettanto vero è però che l’amministrazione arcense sta lavorando per poter presentare alcuni progetti quasi pronti o in fase di ultimazione che potrebbero rispettare le rigide norme previste. Tre o quattro iniziative relative all’ambito della viabilità sostenibile, infatti, potrebbero rispondere ai requisiti e, aspetto non meno importante, sono già in fase di avanzata progettazione, il che permetterebbe al Comune di partecipare al bando nel rispetto dei tempi:

«Quello sulla rigenerazione urbana – ha spiegato il vicesindaco Zampiccoli – è un bando particolarmente complesso: richiede che i progetti preliminari siano pronti, che sia possibile partire con i lavori entro dodici mesi dall’approvazione e al tempo stesso che gli strumenti urbanistici siano adeguati.Ecco perché insieme all’assessore Pietro Matteotti abbiamo deciso di rimandare al prossimo anno l’idea della tramvia: non certo perché non siamo interessati, al contrario. Semplicemente mancavano i presupposti per poter aderire e dunque puntiamo ad un approfondimento più razionale. Nel frattempo stiamo verificando se sia possibile partecipare con idee alternative, visto che, per esempio, il progetto della navetta elettrica per il castello risponderebbe a tutti i requisiti così come quelli delle piste ciclabili che l’amministrazione ha intenzione di realizzare indipendentemente dal bando». Nella prossima riunione di giunta gli assessori si confronteranno sul cronoprogramma, in modo da lavorare con obiettivi certi per rispondere alla scadenza del prossimo 4 giugno: una volta fissate le priorità, si aprirà un confronto con l’ufficio tecnico in modo da capire se le risorse interne saranno sufficienti per seguire l’iter e se sussistano ostacoli specifici in vista della conclusione della procedura. Si tratta di un contributo di cinque milioni di euro che sarebbe un peccato farsi sfuggire”.

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