Sul cippo “Tèrmen de l’Abà” di Vigo Cavedine un pezzo di storia anche del Basso Sarca
Dagli anni ’80 si sapeva dell’esistenza a Vigo Cavedine di un cippo confinario, denominato “Tèrmen de l’Abà”, da cui era derivato il toponimo esteso alla località agricola circostante, che aveva suscitato un particolare interesse per la presenza sulle 4 facce di alcune iscrizioni. Era stato chiamato così perché sulla base di vecchi documenti medioevali le proprietà agricole di quell’area spettavano come beneficio all’abate del convento di S.Lorenzo di Trento per la cura d’anime nella comunità di Drena. In seguito ad approfondimenti più recenti, portati avanti dai ricercatori dell’Associazione Retrospettive col supporto della copia settecentesca di un documento del 1341, si è riusciti innanzitutto a trovare una corrispondenza temporale fra il reperto e la fonte scritta a partire dalla data (1341), riportata sulla faccia sud del cippo e quindi a dare significato alle scritte; in particolare quella sulla faccia ad est che riporta “ad saxum rubeum” con la chiara evidenza del riferimento ad una cengia sulla montagna, appunto per indicare la linea divisionale fra i territori, con riferimento al toponimo “Cinghen Ros”. Riguardo al significato storico complessivo del reperto confrontato col citato documento cartaceo, si tratta del riferimento per la divisione dei territori comunali fra Dro e Ceniga da una parte e Cavedine dall’altra ed indirettamente rappresenta anche il confine (evidenziato anche dalla cartina seicentesca dell’Anich) fra il principato vescovile di Trento e la contea di Arco (enclave tirolese).
Su segnalazione del comune di Cavedine era stato interessato il Servizio Beni culturali della PAT, che attraverso la dottoressa Pisu si è attivata nell’autunno del 2019 innanzitutto per un restauro del reperto (in particolare un’accurata pulizia per rendere più visibili le iscrizioni) e soprattutto per dare una valenza monumentale al sito non solo con una targa illustrativa, ma anche creando attorno un’area di rispetto. La dottoressa Pisu aveva trascritto il significato delle iscrizioni da porre su una bacheca, che il Comune di Cavedine avrebbe dovuto apprestare, ma che finora è assente.
Mariano Bosetti