Padel, raduno nazionale ad Arco con Gustavo Spector
In tempi in cui ritrovarsi, a qualsiasi titolo, è davvero molto difficile, gli spazi offerti dal Circolo Tennis Arco e la grande disponibilità dei suoi dirigenti hanno consentito di dare ospitalità ad un raduno nazionale per allievi-insegnanti di padel. Sport che sta letteralmente spopolando, non solo in Italia (in Spagna e in Argentina è il secondo per tesserati), forse anche perché il suo apprendimento è molto più immediato rispetto al tennis di cui è comunque figlioccio.
Un corso intensivo che ha occupato interamente le giornate di sabato 6 e domenica 7 febbraio ed al quale hanno partecipato 48 insegnanti di tennis provenienti da un po’ tutte le province limitrofe, letteralmente rapiti dalla competenza e dalle capacità tecniche di Gustavo Spector, maestro argentino da anni in Italia che funge da responsabile tecnico della Fit per il settore.
Federazione che crede nelle potenzialità di questa disciplina tant’è che, prima dell’inizio delle lezioni, sono intervenuti il responsabile triveneto della Fit Alberto Tirelli e il presidente del comitato trentino Marcello Russolo. Angela Armici, vicepresidentessa del Ct Arco, ha fatto gli onori di casa. Onori che, a livello agonistico, sono stati interpretati dagli istruttori del Circolo Giacomo Fratton e Alessio Bresciani, di gran lunga i migliori del corso, e premiati da Spector con la disputa di una “amichevole” di grande effetto spettacolare.
Per le lezioni sono stati utilizzati l’attuale campo coperto per il padel (che, tra non molto, dovrebbe avere un “gemello”?) e la struttura tensostatica che ha facilmente ospitato più di una postazione.
Per l’occasione è stata aperta anche la nuova clubhouse del Circolo, soprattutto per quello che riguarda il bar, dopo mesi di lavori a ritmo incalzante iniziati ancora l’estate scorsa. Ora i locali sono agibili per i soci, mentre sono ancora in corso i piccoli interventi atti a dare piena funzionalità alla struttura. L’attività – scuola compresa – è ripresa a pieno regime anche sui due nuovi campi in terra. Tutto il resto (compreso l’uso dei nuovi e spaziosi spogliatoi) è nelle mani del Covid.