Fermata dai Carabinieri a Rovereto la banda delle BMW

Redazione16/12/20202min
Furti BMW interni


Da circa un mese una coppia di ladri moldavi imperversava in tutta la regione prendendo di mira autovetture di marca BMW, per depredarle della componentistica multimediale installata sui cruscotti. Otto gli episodi accertati in provincia, alcuni dei quali nell’Alto Garda, connotati dallo stesso modus operandi. Infranto con un corpo contundente il finestrino posteriore dell’auto i due si introducevano nell’abitacolo e, in pochissimi minuti, riuscivano a smontare e asportare gli schermi e le componenti dell’impianto di navigazione, con danni consistenti ai supporti delle vetture non sempre facilmente riparabili.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rovereto, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, dopo alcune settimane sono riusciti a individuare i due responsabili e porre fine alle loro incursioni, procedendo al fermo quali indiziati di delitto.
Si tratta un 25enne e un 26enne, entrambi disoccupati e senza precedenti penali, che sono stati bloccati dai militari a bordo di una Renault Megane cabrio mentre, dopo l’ennesima scorribanda alla ricerca di auto da depredare, stavano imboccando il casello autostradale dell’A22 di Rovereto Sud.
La successiva perquisizione dell’autovettura ha permesso di scovare un vano ricavato nel dispositivo della decapottabile, che era stato bloccato per impedirne l’accesso, e al cui interno era nascosta la refurtiva dell’ultima scorreria.
Sul mezzo sono stati rinvenuti e sequestrati arnesi da scasso, componentistica Bmw, in parte già restituita ai legittimi proprietari. Anche l’automezzo è stato sottoposto a sequestro.
Il risultato costituisce l’esito di una articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri che, dopo l’individuazione dell’autovettura utilizzata per la consumazione dei furti, hanno ricostruito l’assetto e le modalità esecutive dell’attività criminale dei due indagati.
Il Giudice di Rovereto ha convalidato i fermi e disposto la custodia in carcere dei due indagati.

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