Giornata mondiale della prematurità, illuminati Castello e Bastione
Martedì 17 novembre, Giornata mondiale della prematurità, saranno illuminati di viola il castello di Arco e il Bastione di Riva del Garda, come centinaia di monumenti in tutto il mondo, al fine di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, cosicché vengano messe in atto le misure più idonee affinché ogni bambino che nasce prematuro a Trento, in Italia, in Europa e nel mondo possa avere le migliori possibilità di vivere una vita felice e sana.
Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nascita prematura e sui problemi che questa causa ai bambini e alle loro famiglie. La Giornata mondiale della prematurità ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sui rischi che una nascita prematura comporta, informare sulle strategie di prevenzione e promuovere la ricerca scientifica in questo ambito. In aggiunta alle tantissime iniziative realizzate dalle terapie intensive neonatali di tutta Italia, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle nascite premature, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) insieme a Vivere Onlus -Coordinamento nazionale delle associazioni per la neonatologia ha invitato i Comuni di tutta Italia a illuminare un monumento rappresentativo della città con il colore viola, in occasione della Giornata mondiale della prematurità.
Ogni anno in Italia circa 35 mila neonati pretermine o con gravi patologie hanno bisogno, fin dai primi istanti di vita, di terapie intensive neonatali. Il 7% delle gravidanze non raggiunge il normale termine di gestazione e quando il neonato è pretermine o il suo peso è molto basso, può presentare difficoltà nelle sue funzioni vitali. A fronte degli indubbi progressi fatti e dei successi ottenuti nell’area materno-infantile, la prevalenza delle nascite pretermine non mostra alcuna tendenza alla riduzione nel tempo, anche per l’insorgenza di condizioni materne e gravidiche nuove come ad esempio la fecondità delle donne in età più avanzata o l’utilizzo dei percorsi della procreazione medicalmente assistita, dove il 50% dà origine a gravidanze gemellari, fattore di elevato rischio di parto pretermine.