Calo delle assunzioni, termometro della crisi covid
La stagione turistica nell’Alto Garda è ormai al termine e seppure si sia rivelata migliore del previsto, il bilancio provvisorio riguardo alle assunzioni nell’Alto Garda e Ledro nei primi otto mesi dell’anno 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, registra una contrazione del -19,2%, 2.240 assunzioni in meno.
È uno dei dati emerso dallo studio stilato dall’Ufficio studi politiche e mercato del lavoro del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia di Trento.
La categoria più penalizzata riguarda le giovani donne con contratti di somministrazione, di chiamata o di apprendistato. Il 51% dei lavoratori, soprattutto impegnato nel turismo, ha lavorato nell’estate 2020 con contratto a chiamata.
Questi dati rispecchiano gli effetti delle decisioni politiche assunte dal Governo Italiano per contenere la diffusione del Covid-19, il lockdown, imposto da marzo a maggio a tutta la popolazione, ha fatto sentire i suoi effetti sull’economia turistica anche in giugno e luglio.
9.418 assunzioni contro le 11.658 del 2019, di cui 4.284 nel settore turistico con un calo di 1.392 contratti.
Ecco la dinamica delle assunzioni nei primi otto mesi del 2020 nell’Alto Garda e Ledro, con le variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno prima:
gennaio 2020, 1.236 assunzioni(1.397 nel 2019; -11,5%);
febbraio, 874 (853; +2,5%);
marzo, 705 (1.825; -61,4%);
aprile, 202 (2.639; -92,3%);
maggio, 730 (1.289; -43,4%);
giugno, 2.229 (1.683; +32,4%);
luglio, 2.062 (1.170; +76,2%);
agosto, 1.380 (802; +72,1%).
È proprio il settore turistico che meglio degli altri settori rispecchia l’andamento di quest’anno così strano, con un calo delle assunzioni da marzo a maggio e una ripresa nel corso dei mesi estivi conclusosi ad agosto con un dato positivo 509 contratti in più rispetto a quelli conclusi ad agosto 2019.
Non meglio è andata negli altri settori: nel settore commerciale si sono conclusi 269 contatti in meno rispetto al 2019; nel settore servizi e terziario per quanto riguarda i servizi alle imprese si sono persi 271 contratti , per gli altri servizi al terziario meno 296 contratti; nell’industria si sono persi altri 75 contratti.
La crisi, dovuta al periodo di lockdown, ha lasciato a casa molte lavoratrici e lavoratori, a conferma di ciò ci sta l’aumento delle iscrizioni al Centro per l’impiego per la ricerca di lavoro, quasi mille in più rispetto al 2019 (1.488 maschi, 2.516 donne).L’unico dato positivo viene dall’agricoltura dove le assunzioni sono aumentate dell’8,3%, 63 contratti in più rispetto al 2019.
(Alternanza scuola-lavoro liceo “A.Maffei” – Aurora Seia)