È morto Fra’ Silvio Bottes

È morto ieri sera a Trento fra Silvio Bottes, all’età di 96 anni, conosciutissimo nella nostra provincia per essere uno dei più rappresentativi scultori del genere religioso.
Dopo aver vissuto e lavorato al convento delle Grazie ad Arco, da qualche anno era degente presso una casa di riposo per religiosi a Trento. Il funerale dovrebbe svolgersi probabilmente al Convento delle Grazie, ma la data non è ancora stata decisa. La sua ultima visita nella città delle palme è stata nel 2014 in occasione della presentazione del libro a lui dedicato, realizzato dal “Sommolago”. Un libro-catalogo – quasi 300 pagine – che ha voluto ricordare la sua intensa attività di artista nelle più svariate sedi sacre e profane, presentato in occasione della rassegna pagine del Garda assieme ad una interessante mostra antologica dell’artista.
Silvio Bottes nasce il 10 marzo 1921 a Brusino, nella valle di Cavedine, quarto di dodici figli. Fin da giovanissimo manifesta una grande abilità nel disegno e per questo viene iscritto alla scuola professionale “Rebaudengo” di Torino, gestita dai Salesiani. Concluso il triennio, ritorna al paese natale e matura la decisione di diventare frate francescano. Comincia il noviziato nel 1939. L’anno dopo lo troviamo al Convento dei Frati Minori di Campo Lomaso quindi al convento di San Rocco a Rovereto: qui compie la professione solenne, nel 1944. Resta a Rovereto fino alla fine della guerra e poi viene trasferito ad Arco, al Santuario della Madonna delle Grazie, dove trascorre i successivi cinquant’anni, realizzando la gran parte della sua immensa produzione artistica. La passione per quest’arte lo spinge ad iscriversi ai corsi dell’Accademia Beato Angelico di Milano, ove conseguirà il diploma nel 1952. In quegli anni a poca distanza dal Convento era attiva l’azienda Carloni per la produzione di laterizi, che utilizzava come materia prima la creta; e con la creta fra Silvio lavorava, modellava, giocava, creava per trasmettere emozioni. Fra’ Silvio ad Arco ha espresso la propria arte soprattutto all’interno del convento francescano della Madonna delle Grazie. Le sue opere si trovano in molti luoghi di Arco: Su committenza pubblica, ha realizzato il monumento ai Caduti di tutte le guerre collocato in via Galas e il monumento dedicato a Gianni Caproni, in piazzale Bogen. È una sua opera anche il grande portale in bronzo della chiesa delle Grazie, senza dimenticare il monumento dedicato a San Francesco, nel piazzale adiacente la chiesa, e le altre opere conservate dentro il convento. Le sue creazioni sono conservate anche in Canada e in Sudamerica, oltre che in tutta Italia.