Le Reti di riserve della Sarca unite, un passo verso il Parco fluviale

È stato approvato dalla Giunta provinciale l’Accordo di programma per l’attivazione della Rete di riserve Sarca, che coinvolge il territorio di ben 27 Comuni: Carisolo, Pinzolo, Giustino, Massimeno, Caderzone Terme, Bocenago, Spiazzo, Pelugo, Porte di Rendena, Tione di Trento, Tre Ville, Borgo Lares, Bleggio Superiore, Comano Terme, S. Lorenzo Dorsino, Fiavé, Stenico, Strembo, Sella Giudicarie, Arco, Cavedine, Drena, Dro, Madruzzo, Nago-Torbole, Riva del Garda e Vallelaghi. Il provvedimento dà continuità al lavoro svolto finora dalle due preesistenti Reti di riserve Basso Sarca e Medio e Alto Sarca, i cui rispettivi accordi di programma sono scaduti a fine 2018, e promuove una gestione unitaria del fiume Sarca e delle aree protette e di integrazione ecologica ad esso connesse, in relazione alle previsioni di un Piano di gestione unitario che è in corso di approvazione.
La Rete unica connette un insieme di aree protette vasto, articolato e rappresentativo di habitat pregiati e preziosi, che parte ai piedi dei ghiacciai dell’Adamello e della Presanella ed arriva fino a quelli, molto diversi dai primi del Garda Trentino, passando per tutte le fasce altimetriche in una sorta di rappresentazione, in qualche decina di chilometri, di quasi tutta la biodiversità alpina.
Per l’attuazione delle azioni previste dall’Accordo di programma, declinate nel programma finanziario e nel documento tecnico, è prevista una spesa complessiva nel triennio di 1.182.000 euro, a carico dei bilanci della Provincia autonoma di Trento per 432.000 euro, del BIM Sarca Mincio Garda per 480.000 euro, della Comunità delle Giudicarie per 100.000 euro, della Comunità Alto Garda e Ledro per 100.000 euro e della Comunità Valle dei Laghi per 70.000 euro.