Depurazione, a Riva del Garda il punto con il presidente Fugatti e l’assessore Tonina

Redazione03/09/20192min
FUGATTI DEPURATORE ARENA RIVA

Quasi 35 milioni di euro all’anno è la somma, coperta dalle tariffe, che la Provincia autonoma di Trento destina alla gestione delle infrastrutture destinate alla depurazione degli scarichi civili. È un settore importante che interessa tutto il territorio provinciale con impianti che, oltre che adeguati tecnologicamente, devono essere anche flessibili, per far fronte alle variazioni di carico dovute alle presenze turistiche. Il punto su questo settore lo hanno fatto nella mattinata di lunedì 2 settembre i tecnici dell’Agenzia per la Depurazione e del Dipartimento Infrastrutture e trasporti della Provincia con il presidente Maurizio Fugatti e il vice presidente e assessore all’ambiente Mario Tonina.
L’incontro si è svolto presso il depuratore in località Arena a Riva del Garda, il principale tra i tre della zona del Basso Sarca. Erano presenti anche i responsabili delle ATI che, dopo essersi aggiudicate una gara europea indetta da ADEP, da oggi, con la firma della relativa documentazione, sono responsabili della gestione degli impianti per il bacino orientale (Ecoopera e Consorzio Casa) e occidentale (Suez Trattamento Acque S.p.a., Ecoopera e Consorzio Casa), che hanno rispettivamente 25 e 32 impianti. Il contratto durerà per due anni e potrà essere prorogato per altri due.
La Provincia, dall’inizio degli anni ’80, è subentrata ai comuni nella competenza sulla costruzione e gestione degli impianti biologici di pubblica fognatura. I depuratori sono numerosi (in totale sono 69 per circa 60 milioni di metri cubi di reflui trattati ogni anno), anche in considerazione dell’orografia del Trentino. La depurazione avviene grazie al lavoro di batteri che si nutrono delle sostanze organiche presenti nell’acqua, batteri che in quota parte devono essere allontanati giornalmente come fango, che di norma viene recuperato in agricoltura previo essiccamento o previo compostaggio.