UNA FRAZIONE DIVISA TRA ARCO E RIVA DEL GARDA: “A CEOLE ZERO SERVIZI”

Dimenticati, abbandonati, ne di “qua” ne di “là” visto che il piccolo borgo di Ceole sorge proprio sul confine dei due comuni più popolosi della Busa, ossia Riva del Garda e Arco. Servizio pubblico con autobus, marciapiedi, parcheggi e altro sono “chimere” per almeno una cinquantina di famiglie che vi abitano. Parte da queste cose, dai servizi minimi essenziali la garbata “protesta” che i residenti del piccolo centro rivano elevano ai due amministratori, Mosaner e Betta affinché si possa ottenere una risposta che possa soddisfare, se non tutto almeno in parte quanto chi vi abita chiede. Lo fa Ubaldo Gervasoni, già presidente dell’omonima associazione “Ceole” che chiede ad entrambi dove collocare l’abitato, in quale Comune visto che una via è mappata a Riva e l’altra ad Arco (Ceole e Alighieri, rispettivamente). Terra senza confine dove motociclette, automobili e tanti mezzi pesanti vi transitano spesso senza regole, ad alta velocità visto che i controlli non esistono e, peggio, l’accesso al paese è di difficile ingaggio. Marciapiedi inesistenti per i pedoni, costretti a guardarsi davanti e dietro per non finire arrotati mentre di autobus e collegamenti non se ne parla. Tutte cose segnalate ma lasciate senza risposta. Non basta un albero di Natale per far tacere tutte queste richieste, sacrosante, di un borgo dove i cittadini pagano le tasse ma non ricevono servizi. Quelli riservati ai turisti, invece, che al contrario dei residenti sono tenuti maggiormente in considerazione. Una parziale risposta sul marciapiede l’ha data l’assessore arcense Miori: “Stiamo lavorando alla realizzazione di quello da via delle Grazie” ha fatto sapere, mentre per parcheggi e trasporti al momento non ha saputo fornire risposta. Sorpreso anche il pari grado rivano Zanoni: “Mai ricevuto richieste in tal merito, ma sono ben disponibile ad ascoltare”.