Arco, la cura del verde urbano per l’assessora Parisi: «Studiare, comprendere, applicare»

Redazione17/11/20255min
arciducale CS 27 giugno 2025 19

 

In un territorio come l’Alto Garda, dove l’equilibrio tra paesaggio, vivibilità e qualità dell’ambiente è parte integrante dell’identità locale, la gestione del verde pubblico non è un semplice servizio comunale: è un investimento culturale. Lo ribadisce con forza l’assessora all’Ambiente del Comune di Arco, Chiara Parisi, che in un post pubblicato nelle scorse ore rilancia un tema cruciale per ogni amministrazione moderna: la gestione consapevole e scientificamente fondata degli alberi in città.

Il punto di partenza è il riferimento all’opera Arboricoltura Urbana – Arboriculture and Urban Forestry del professor Francesco Ferrini, uno dei maggiori esperti italiani del settore. Parisi cita in particolare il “Decalogo per gli amministratori pubblici”, un insieme di principi dedicati alla tutela degli alberi, elaborato da Ferrini assieme allo scrittore Ludovico Del Vecchio. Un invito a governare il patrimonio arboreo non con interventi improvvisati, ma con conoscenza, competenza e pianificazione.

 

 

Un decalogo che è anche un manifesto politico
Il decalogo condiviso dall’assessora si articola in dieci punti, che non hanno la pretesa di essere dogmi, ma rappresentano un vademecum per chi amministra il verde urbano con visione e responsabilità.
Tra i concetti chiave:
Gli alberi appartengono alla comunità, e l’obiettivo di chi governa deve essere quello di consegnarli alle generazioni future in condizioni migliori rispetto a quelle in cui sono stati trovati.
Il verde urbano migliora la qualità dell’aria, il benessere psicologico, il valore delle proprietà e la coesione sociale: non è un costo, ma un investimento.
Le potature devono essere minime e non invasive: gli alberi più efficaci sono quelli che conservano la loro forma naturale.
La capitozzatura, pratica purtroppo ancora frequente, non rinforza gli alberi: li indebolisce.
Rimandare la gestione del patrimonio verde fa aumentare i costi: ogni intervento rinviato pesa sulla collettività.
La cura del verde deve essere affidata a professionisti qualificati, superando pratiche tradizionali prive di fondamento scientifico.
In alcuni casi l’abbattimento è inevitabile, ma deve essere l’eccezione, guidata da valutazioni tecniche e compensata da nuove piantumazioni.
Le città più belle e sostenibili sono quelle che credono negli alberi come infrastrutture naturali essenziali.
È una visione che si allinea con le linee guida internazionali sull’arboricoltura urbana e che mette in luce una consapevolezza spesso trascurata: gli alberi non sono arredo, ma esseri viventi che richiedono cura, competenze e rispetto.

 

 

Arco e la sfida del verde urbano: una responsabilità in crescita
Per una città come Arco, con un patrimonio arboreo vasto e un paesaggio che costituisce un valore turistico, ambientale e identitario, il decalogo rappresenta una base culturale importante. Un orizzonte a cui ispirarsi nella scelta degli interventi, nella pianificazione del verde pubblico e nelle politiche di lungo periodo.
Il messaggio di Parisi – “Studiarlo, comprenderlo, applicarlo” – indica un approccio amministrativo che parte dallo studio, si fonda sulla competenza e rifiuta la logica dell’improvvisazione. Un metodo che si promette di contrastare quelle pratiche, ancora diffuse, che nel passato hanno portato a tagli indiscriminati, potature eccessive e scelte non basate sull’evidenza scientifica.

Alberi come bene comune: un tema più che ambientale, civico
Il post dell’assessora si inserisce in un dibattito sempre più centrale nel panorama delle città europee: quale spazio dare agli alberi? Come integrarli nella progettazione urbana? Quali strumenti adottare per proteggerli?
Domande che non riguardano solo l’ambiente, ma la qualità della vita dei cittadini, la mitigazione climatica, l’attrattività turistica, la resilienza urbana. E che in una città come Arco – dove il paesaggio è parte integrante dell’identità – diventano scelte politiche strategiche.

Una direzione chiara per il mandato Fiorio
Rilanciando il decalogo di Ferrini, Parisi sembra voler ribadire un concetto: la gestione del verde pubblico sarà uno dei pilastri del lavoro della giunta guidata dalla sindaca Arianna Fiorio. Un ambito in cui competenze, metodo e sensibilità ambientale diventano elementi imprescindibili.
Se gli alberi, come scrive Ferrini, sono “la cosa più democratica che ci sia”, allora la loro tutela diventa anche un banco di prova per la qualità dell’amministrazione.
E il messaggio dell’assessora è chiaro: ad Arco questa sfida è stata raccolta.

(n.f.)