Turismo, confini mobili e identità fragili: Mori divide la Vallagarina e l’Alto Garda

Redazione28/10/20255min
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La decisione è presa. Il Comune di Mori lascia l’Apt di Rovereto e Vallagarina per approdare nel più brillante e mediaticamente appetibile ambito del Garda Dolomiti. Una scelta che il Consiglio comunale ha ufficializzato a metà ottobre e che la Giunta provinciale dovrà ora ratificare, ma che ha già fatto saltare più di qualche nervo tra le categorie economiche dell’Alto Garda e, non da ultimo, tra i colleghi lagarini.
Dietro le apparenze di un atto amministrativo si nasconde infatti una frattura profonda nella geografia turistica del Trentino meridionale. Da un lato Mori, centro popoloso della Vallagarina e ponte naturale verso il lago, che sceglie di guardare a Riva e Arco invece che a Rovereto. Dall’altro associazioni e operatori gardesani che vedono nell’ingresso del Comune lagarino un pericoloso precedente capace di stravolgere equilibri costruiti in anni di pianificazione.
Il sindaco Nicola Mazzucchi ha difeso la scelta come una “svolta strategica”, maturata – va detto – nel più assoluto riserbo. L’idea è chiara: agganciare Mori a un brand turistico forte e riconosciuto, quello del Garda, per ampliare la visibilità e intercettare flussi di visitatori che raramente varcano la “soglia” della valle. Una mossa che segue di pochi mesi quella, meno clamorosa ma simile, del vicino Ronzo-Chienis.

 

 

Ma se da Mori si guarda al lago con entusiasmo, dal Garda si risponde con un gelido “no, grazie”. Confcommercio Alto Garda e Ledro, Unat (gli albergatori) e Asat hanno messo nero su bianco un documento dai toni severi in cui si chiede alla Giunta Fugatti di respingere la richiesta di adesione e, anzi, di bloccare ogni futura “migrazione” di comuni confinanti.
Secondo i firmatari – Claudio Miorelli, Enzo Bassetti e Petra Mayr – la norma che consente ai Comuni di cambiare ambito “senza criteri di equilibrio complessivo” rischia di trasformare il sistema turistico trentino in un puzzle incoerente, dove ciascuno sceglie il vicino più conveniente.

 

 

Il problema, spiegano, non è Mori in sé, ma il principio: se passa questa logica, domani anche Brentonico, Ala o persino Rovereto potrebbero rivendicare un posto al sole nel brand del Garda Dolomiti, “diluendo e confondendo l’immagine del nostro prodotto turistico”.
Il turismo – ammoniscono – “non nasce da un cambio di ambito, ma da un’offerta solida, coerente e attrattiva”. E l’Apt Garda Dolomiti “dispone già di un progetto chiaro, condiviso e riconosciuto, che non può essere semplicemente esteso a chi decide di salire a bordo all’ultimo minuto”.

Dietro il linguaggio diplomatico si intravede la paura di un allargamento senza controllo, che trasformerebbe il Garda in una sorta di “super-Apt” provinciale, snaturandone identità e governance.
Non manca poi una stoccata all’Apt Rovereto e Vallagarina, accusata di non aver saputo costruire sinergie e collaborazioni con il Garda per trattenere i propri comuni. “Dispiace constatare – scrivono le tre sigle – che non sia stato mai avviato un dialogo serio per rafforzare insieme il turismo del Trentino meridionale. Così, inevitabilmente, i comuni cercano soluzioni individuali”.

Dal canto suo, il presidente di Garda Dolomiti, Silvio Rigatti, mantiene toni più istituzionali. Ricorda che la decisione di aderire a un ambito è “scelta politica dei territori”, ma avverte che ogni ingresso comporta “un percorso di confronto con la governance e con le strategie già in atto”. Tradotto: entrare non significa automaticamente condividere successi e risorse.

Ora la palla passa alla Provincia, che dovrà decidere se accogliere la richiesta moriana o dare ascolto alle categorie economiche gardesane. Qualunque sarà l’esito, una cosa è certa: la vicenda Mori ha scoperchiato le fragilità di un sistema turistico che, tra ambiti, identità e confini, sembra faticare a trovare un equilibrio.
E mentre il Garda teme di perdere coerenza e la Vallagarina teme di perdere pezzi, il Trentino continua a promuoversi come un’unica destinazione. Almeno sulla carta.