Hotel Lido Palace di Riva, bilancio positivo e stop all’ampliamento

Il Lido Palace di Riva del Garda chiude il 2025 con un bilancio più che soddisfacente e, al tempo stesso, archivia definitivamente l’ipotesi di ampliamento prevista dalla Variante 13-bis. I numeri parlano chiaro: 350 mila euro di ricavi in più rispetto al 2024, nonostante 26 giorni di apertura in meno. Un risultato che il presidente Albert Ballardini, l’amministratore delegato Disma Pizzini, il direttore Andrea Sebastiani e il vicedirettore Daniele Vaccari hanno illustrato in un incontro con la stampa dedicato al consuntivo stagionale.
«I ricavi sono cresciuti pur lavorando meno giorni – ha spiegato Sebastiani – perché abbiamo scelto consapevolmente di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Meno camere occupate, ma servizi di livello più alto». L’occupazione, infatti, è calata di appena lo 0,46%, una scelta voluta per mantenere standard elevati e garantire un’esperienza esclusiva alla clientela.
L’indirizzo del nuovo CdA è chiaro: niente ampliamenti strutturali. Sebbene la Variante 13-bis consenta un aumento dei volumi edilizi a nord, l’attuale dirigenza ritiene che sarebbe un passo controproducente. «Oggi ampliare significherebbe snaturare l’identità dell’hotel e mettere sotto pressione i servizi – afferma Ballardini – È difficile armonizzare un corpo moderno con la parte storica del Palace, e non vogliamo compromettere l’equilibrio che abbiamo raggiunto».
Anche Sebastiani ribadisce la linea: «Più stanze implicherebbero costi di personale più elevati e una Spa che non riuscirebbe a garantire la stessa qualità. Meglio un Palace contenuto ma eccellente».
Dal punto di vista economico l’anno è stato più che positivo. Il ristorante interno ha registrato un incremento del 10% della spesa media giornaliera, mentre l’area Spa ha generato 22 mila euro in più rispetto al 2024, pur con meno giornate lavorative. «Circa la metà dei sei milioni di euro di spese complessive – sottolinea Sebastiani – restano sul territorio tra fornitori locali e personale: il nostro indotto è una ricchezza per tutta la comunità».
Sul fronte turistico si consolida il cambio di rotta dei mercati. Gli Stati Uniti diventano il primo mercato di riferimento, con 3.664 presenze, scalzando la Germania, che registra invece un calo di oltre 600 unità. In forte crescita anche la clientela araba, con un incremento del 63% in un solo anno, mentre Italia e Russia segnano una flessione.
Il prezzo medio giornaliero (ADR) segna un +12% nei mesi primaverili ed estivi, a conferma di una domanda disposta a spendere per servizi di alto livello. La strategia di destagionalizzazione avviata dal Palace, con aperture anticipate e chiusure più tardive, si è dimostrata efficace, ma «serve tempo per la manutenzione e non possiamo spingerci oltre» spiegano i vertici.
Dopo anni di tensioni tra soci pubblici e privati, il clima al Palace è tornato sereno. Il nuovo corso guarda alla sostenibilità economica e alla qualità dell’accoglienza più che all’espansione edilizia. In altre parole, il futuro del Lido Palace non passa dai metri cubi, ma dal valore dell’esperienza offerta ai suoi ospiti.










