La senatrice dei Verdi Aurora Floridia contro la Clclovia: “Il Garda non si tocca”

Il Lago di Garda come luogo simbolo di un equilibrio fragile tra turismo, natura e identità. È da questo legame che parte la riflessione della senatrice Aurora Floridia, esponente dei Verdi – Alleanza Verdi e Sinistra, che in un recente post ha lanciato un nuovo appello a tutela del più grande lago d’Italia, denunciando le trasformazioni in corso lungo la Gardesana occidentale e la realizzazione della Ciclovia del Garda nei tratti più delicati del territorio.
“La Gardesana nacque come strada parco e fu dichiarata di notevole interesse pubblico – scrive Floridia –. È un diritto dei cittadini godere e tramandare quel paesaggio, non di devastarlo. Oggi, invece, si tagliano alberi e si stravolge il paesaggio, tradendo il suo spirito originario”.
Un richiamo forte, che unisce la sensibilità ambientale al senso di responsabilità verso un territorio che vive di turismo ma che, secondo la senatrice, rischia di perdere il proprio capitale naturale e paesaggistico:
“Il Lago di Garda è un capitale naturale unico, fonte di benessere per migliaia di imprese turistiche. Continuare a comprometterne la bellezza mette a rischio non solo l’ambiente, ma anche il presente e il futuro economico del nostro paradiso.”
Floridia, che da tempo si batte contro la costruzione della nuova Ciclovia del Garda nei tratti più fragili e a rischio di dissesto, ha espresso apprezzamento per la scelta di alcune amministrazioni locali di fermare o rivedere i progetti più impattanti.
Ha ricordato, in particolare, la decisione del Comune di Riva del Garda di non proseguire con il tratto tra Riva e Limone, considerato pericoloso e di difficile compatibilità ambientale, e ha invitato anche gli amministratori della sponda veronese a riconsiderare i piani, promuovendo invece “serie attività di rinaturazione”.
Nel suo intervento, la senatrice ha sottolineato come già nel 1931 la Gardesana fosse definita “la strada più bella d’Europa”, un percorso immerso nella natura e arricchito da oltre 250.000 alberi.
“Com’è possibile – si chiede Floridia – che oggi si scelga di cancellare quel patrimonio paesaggistico, in nome di un’idea di sostenibilità che non rispetta l’ambiente ma lo piega?”
Una voce coerente e costante
Quello della senatrice Floridia non è un appello isolato. Negli ultimi mesi, l’esponente dei Verdi ha più volte preso posizione contro opere considerate invasive o non coerenti con la tutela del paesaggio gardesano, chiedendo un confronto più trasparente con le comunità locali e maggior attenzione agli ecosistemi.
Le sue parole si inseriscono in un dibattito complesso, dove il tema del turismo sostenibile si intreccia con quello della mobilità dolce e della protezione ambientale. Una linea sottile, che la politica ambientale trentina, veneta e lombarda è oggi chiamata a percorrere con equilibrio.
In un territorio dove ogni scorcio è patrimonio, l’invito di Floridia appare chiaro: il futuro del Garda non può prescindere dal rispetto della sua storia e della sua natura.
(n.f.)