Riva del Garda: nasce il nuovo Consiglio. Zanoni giura, Mosaner presidente

C’è stato un momento di silenzio, poi l’applauso lungo, sentito. È il giuramento del sindaco Alessio Zanoni a segnare ufficialmente l’avvio del nuovo Consiglio comunale di Riva del Garda, che giovedì 5 giugno si è insediato nella storica sala della Rocca, davanti a un pubblico folto e attento. Una serata carica di simboli e promesse, che ha tracciato le prime linee di un percorso amministrativo appena iniziato, ma che guarda lontano.
A presiedere i lavori iniziali è stato il consigliere anziano Lorenzo Prati. L’aula ha accolto con rispetto e attenzione i primi adempimenti istituzionali: la verifica delle condizioni di eleggibilità dei consiglieri, la surroga dei dimissionari Carlo Modena e Daniele Zanoni – sostituiti rispettivamente da Cristina Santi e Giovanni Vivaldelli – e, infine, il momento più atteso: il giuramento del sindaco.
Il giuramento e l’appello all’unità
Poche parole, quelle pronunciate da Zanoni prima del giuramento, ma dense di senso civico e consapevolezza storica. Il ricordo del 2 giugno 1946, la prima volta delle donne al voto, è diventato occasione per sottolineare la parità di genere raggiunta sia in Consiglio (11 donne e 11 uomini) sia in Giunta (3 e 3). “Un passo avanti della democrazia – ha detto – ma non dimentichiamo mai la piaga della violenza di genere e dei femminicidi”.
Un messaggio chiaro: la politica locale può e deve essere esempio di rispetto, collaborazione e ascolto. “Offro il mio impegno personale – ha aggiunto il sindaco – per un dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche, nell’interesse esclusivo della città e dei rivani”.
Una Giunta paritaria e con competenze mirate
La nuova Giunta è stata confermata come già annunciato nei giorni precedenti. Barbara Angelini è la vicesindaca, con deleghe che spaziano dai servizi sociali alle politiche giovanili. Accanto a lei: Gabriele Bertoldi ai lavori pubblici e ambiente; Mario Caproni a bilancio, agricoltura e sport; Stefania Pellegrini a cultura e turismo; Livia Ferrario, assessora esterna, all’urbanistica. Lo stesso Zanoni terrà per sé alcune delle deleghe più strategiche, come la programmazione generale, le opere pubbliche sovracomunali, le politiche sociali e la comunicazione pubblica.
Due le deleghe consiliari affidate: a Matilde Giupponi per le politiche giovanili e a Francesca Mercadante per la promozione della pace.
Mosaner presidente del Consiglio: “Non solo proclami, ma lavoro quotidiano”
L’aula ha scelto all’unanimità Adalberto Mosaner come presidente del Consiglio comunale. L’applauso che ha seguito la sua nomina è stato più di un gesto di cortesia: un riconoscimento trasversale, forse anche un auspicio di equilibrio e autorevolezza per il futuro dell’assemblea.
Nel suo intervento, Mosaner ha voluto ricordare lo Statuto del Comune, nato tra il 1994 e il 1995, che affonda però le radici nel lontano 1274, quando Riva già codificava la propria vocazione alla libertà e alla partecipazione. “Riva è la città dei Martiri del 28 giugno – ha detto – città dell’accoglienza, città multiculturale, città della solidarietà”. E ha aggiunto, con fermezza: “Amministrare non è solo fare proclami o disegnare visioni. È anche lavoro quotidiano, fatica, presenza”.
Un Consiglio che vuole parlare alla città
Anche la vicepresidenza del Consiglio ha raccolto un consenso unanime, andando a Mariapia Molinari. È un segnale importante: si parte da una condivisione diffusa, da un clima che – almeno nelle premesse – vuole superare gli steccati.
Il sindaco ha infine illustrato gli indirizzi generali del suo governo, il documento base da cui si svilupperanno politiche, progetti, decisioni. La discussione su questo punto è rinviata al prossimo Consiglio, in programma per mercoledì 12 giugno alle 18.30.
In un’epoca in cui la partecipazione politica soffre e la distanza tra istituzioni e cittadini sembra ampliarsi, Riva del Garda prova a offrire un’immagine diversa: quella di una comunità che si ritrova, si ascolta e, magari, si riscopre protagonista del proprio futuro.