Rave party abusivo alla Malga di Vigo: nella notte centinaia di auto bloccano Arco

Nella notte tra sabato 5 e domenica 6 aprile, la tranquilla località montana della Malga di Vigo, nel comune di Comano Terme, è stata teatro di un assembramento non autorizzato che ha sollevato un mare di polemiche. Centinaia di auto, cariche di giovani partecipanti a un rave party improvvisato, provenienti da tutta Italia, hanno invaso l’unica via asfaltata di accesso alla malga, quella che da Arco sale verso Padaro e attraversa San Giovanni al Monte.
L’episodio è stato segnalato da alcuni residenti all’ex deputato Mauro Ottobre, che ha portato all’attenzione pubblica la vicenda, sottolineando la preoccupazione per la gestione dell’evento e per le possibili conseguenze in termini di ordine pubblico e sicurezza.
I rave party sono delle aggregazioni illegali per ballare e ascoltare musica techno, solitamente esclusa dai normali circuiti commerciali. Questi raduni vengono organizzati tra gli appassionati del genere che scelgono in gran segreto una località che poi rendono d’assalto senza alcun tipo di autorizzazioni.
Nella notte le Forze dell’Ordine hanno istituito un posto di blocco all’altezza di Padaro ma, nonostante il tentativo iniziale di contenere l’afflusso, i partecipanti sono stati infine lasciati passare e la strada è rimasta bloccata per diverse ore per consentire il transito delle centinaia di auto dirette sul prato della malga. Tutto il Romarzollo è rimasto sveglio fino a tarda notte a causa del traffico e dei clacson suonati dai maleducati automobilisti.
Stando a quanto trapelato, il sindaco di Comano Terme Fabio Zambotti è stato prontamente informato dell’insolita e massiccia invasione, mentre il suo omologo di Arco, Alessandro Betta, ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini. Tuttavia, nessuna ordinanza urgente è stata emessa in tempo per evitare l’afflusso verso la località, che è stata letteralmente presa d’assalto.
Per tutta la notte di sabato e la domenica seguente Carabinieri e Polizia hanno effettuato accertamenti, identificando 217 persone che sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria, mentre altre denunciate per possesso di droga o multate per infrazioni al Codice della Strada (leggi l’articolo).
L’episodio pone interrogativi sulla capacità di intervento preventivo e sulla necessità di strumenti più rapidi per fronteggiare simili eventi improvvisi, soprattutto in contesti naturali di pregio e normalmente poco frequentati come la Malga di Vigo. Al momento non risultano scontri né interventi repressivi, ma resta l’amarezza per un uso scorretto e irrispettoso del territorio, in un periodo in cui la tutela dell’ambiente e della quiete pubblica dovrebbe essere una priorità condivisa.
“A mio avviso – dice Mauro Ottobre – i due Sindaci avrebbero dovuto fare una Ordinanza urgente di chiusura strade per motivi di pubblica sicurezza, uno per competenza di Lomaso e l’altro per Arco. Il posto di blocco di Padaro ha creato una coda infinita. Sembra che alcuni cittadini siano arrivati alla loro casa di Padaro alle due di notte scortati dai Pompieri. Fino a San Giovanni il transito è consentito, ma il lungo corteo composto da centinaia di auto è passato anche sulle strade forestali dove vige il divieto di transito. Questi furbetti andrebbero tutti sanzionati con una multa da 110 Euro per aver ignorato il divieto”.
“Trovo scandaloso – prosegue Mauro Ottobre che si è fatto portavoce di decine di lamentele – che questa invasione non sia stata coordinata da chi si occupa della sicurezza pubblica. Queste cose sono vietate dalla Legge. Non posso accettare, in qualità di ex Deputato già facente parte della Commissione Difesa, che sia successa una cosa del genere. Ho notato anche la completa mancanza di controllo nella giornata di domenica da parte della Polizia Locale, che avrebbe dovuto multare tutte le auto e controllare un eventuale uso di sostanze stupefacenti”.
Lamentele sono giunte anche da parte di molti cittadini di Varignano e del Romarzollo: “Sono stato sveglio tutta la notte e la mia bambina piccola si è spaventata – ci racconta un cittadino che abita proprio sulla strada di Varignano – I residenti hanno passato una notte da incubo per il traffico e il chiasso con i clacson creato dalle auto che volevano salire a San Giovanni. Non è possibile che si sia permessa una cosa del genere.”