Addio a Federico Faitelli: grande politico, filatelico e viaggiatore

Nicola Filippi12/10/20243min
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Dopo una lunga malattia, si è spento Federico Faitelli, classe 1938, ex sindaco di Dro e primo presidente nel 1972 del Comprensorio C9, trasformato nel 2010 in Comunità di Valle. Lo piange la sua città natale, Dro, ma anche la sua Busa e la città di Arco in particolare, dove era molto conosciuto grazie alla sua agenzia viaggi, in piazza Tre Novembre, oggi portata avanti dal figlio Michele. Una delle sue grandi passioni, oltre a quella di organizzare viaggi in giro per il mondo, era la filatelia: “Mio padre amava collezionare francobolli, a casa ha una raccolta che parte dal 1948”, racconta il figlio Michele.
Federico Faitelli aveva 86 anni e ha lasciato la moglie Fiorenza, i figli Monica (con Loris) e Michele (con Paola), gli adorati nipoti e pronipoti, le sorelle Lidia e Lina, il fratello Luciano, le cognate e i parenti. Il funerale è fissato per lunedì pomeriggio, nella “sua” Dro, a partire dalle 14.30, nella chiesa parrocchiale.
La figura di Federico Faitelli è stata importante per Dro. Sindaco per due mandati, dal 1970 al 1980, dal 1972 è stato anche il primo presidente del Comprensorio C9. Per tratteggiare la figura di Faitelli, ci siamo fatti aiutare da Vittorio Fravezzi, oggi presidente della Residenza Molino, in precedenza senatore della Repubblica, sindaco a Dro per tre mandati e ultimo presidente del Comprensorio C9, prima della sua trasformazione in Comunità di Valle.
“Mamma mia, che notizia tristissima. Federico Faitelli – racconta Fravezzi – lo conoscevo benissimo. L’ultima volta che l’ho incrociato è stato qualche mese fa, insieme alla moglie Fiorenza. Sapevo che non stava bene, ma questa notizia mi addolora tantissimo. Prima di tutto voglio porgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Da bocia, con Michele giocavo a calcio. Siamo cugini alla lontana. Federico era cugino di mio padre, tutti e due erano classe 1938”.
“Lui fu sindaco per due mandati, dal 1970 all’80, nelle fila della Democrazia Cristiana – racconta ancora l’ex senatore – quando nacquero i Comprensori, Federico ne fu il primo presidente, mentre io sono stato l’ultimo prima che arrivasse la riforma della Comunità di Valle. Era un politico brillante. Ma a quarant’anni decise di cambiare vita. E aprì la sua agenzia viaggio ad Arco”. Siamo nel 1981: dato l’addio alla politica, inaugura l’agenzia viaggi La Palma, in piazza III Novembre. Un lavoro che diventò una passione. Così forte che riuscì a trasmetterla anche a uno dei suoi due figli, Michele, diventato socio nel 1998.
Lunedì pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Dro, l’ultimo saluto a Federico, ricordato dai suoi familiari con una frase di Goethe: “I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”.

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