L’assessore Cattoi: “Quadruplicati i consumi d’acqua a San Giovanni”

Nicola Filippi30/08/20244min
cattoi risorse idriche san giovanni
cattoi san giovanni



 

Ora parlano i numeri. La criticità all’acquedotto di San Giovanni al Monte, iniziata dopo la metà di agosto e tuttora in corso, ha costretto il sindaco Betta a firmare un’ordinanza, valida anche per tutto il mese di settembre, di divieto di utilizzo dell’acqua per scopi da quelli strettamente alimentari e igienico-sanitari. Nel frattempo, la situazione è stata studiata a fondo. “I tecnici preposti a seguire la nostra rete – spiega l’assessore Nicola Cattoi – hanno elaborato un’approfondita analisi, estrapolando i dati dal nostro sistema di telecontrollo, in particolare sul mese di agosto 2024”, rendendolo pubblico sul proprio profilo Facebook.
Ecco il report del 26 agosto, per punti sintetici:
1) identificata manovra errata su impianto privato che determinava un limitato scarico continuo presso la Malga, che in ogni caso non giustifica il consumo verificatosi in questo dato tempo che tale uscita è presente e costante da diverso tempo. La responsabilità non è da attribuire agli attuali gestori o ai loro gestori.
2) Trovati nei due serbatoi di accumulo (Prai da Ghom e Costa) due saracinesche di By-pass non perfettamente chiuse e quindi determinava un leggero travaso nella tubazione di scarico.
3) il “Livello sorgente Gorghi” a partire dal 18 agosto non ha più una portata tale da determinare il riempimento del serbatoio Prai da Gom (lo si vede dalla linea azzurra sul grafico)
4) Come si evince dai grafici, inoltre, nel periodo di carenza della sorgente sono incrementati i consumi e questo ha contribuito a determinare la situazione di emergenza attuale.
5) Rispetto alla prima settimana di agosto, i consumi della seconda e terza settimana sono in alcuni casi quadruplicati, come si vede dai grafici dei serbatoi Costa, Semont e Malga.
Dal primo giorno dell’emergenza, i tecnici non hanno mai smesso di tenere sotto controllo la situazione. Soprattutto per ricercare ogni possibile risposta. E oggi, dopo l’allarmismo iniziale, si possono leggere i dati della telemetria.
“Il tema su San Giovanni, come su tanti altri luoghi della nostra città è sempre lo stesso – spiega infine l’assessore Cattoi – per fortuna, o per sfortuna, abbiamo delle sorgenti di acqua potabile superficiali, che subiscono molto l’andamento stagionale. Per due mesi, con le piogge abbondanti, va bene, bastano alcuni giorni caldi e senza pioggia e la situazione cambia radicalmente. Soprattutto in montagna. Dove l’acqua è già rara e preziosa, le sorgenti subiscono variazioni anche più veloci e vanno più in difficoltà. Come è successo ai Gorghi, dove le sorgenti non sono riuscite a sopperire alla richiesta di acqua dell’abitato di San Giovanni”.
Ritorna l’appello quindi per un uso consapevole e misurato dell’acqua, sia in montagna ma anche in città.
Grande lavoro anche per i Vigili del Fuoco di Arco che fin dal primo momento si sono messi a disposizione della comunità e con l’autobotte hanno rifornito di acqua potabile i serbatoi. Finora hanno effettuato 13 viaggi da Arco a San Giovanni al Monte, trasportando 130 mila litri di acqua, consumando quasi 350 litri di gasolio. Per arrivare ai serbatoi sono dovuti entrare con l’autobotte in mezzo al bosco ritrovandosi con la carrozzeria tutta graffiata e le gomme a terra. E oggi, purtroppo, l’amara sorpresa. L’autobotte ha alzato bandiera bianca, messa fuori servizio da un guasto.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche