Onda contro la Giunta Betta: “Priva di buona urbanistica, si piega ai privati”

Redazione17/08/20242min
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Il gruppo politico Onda Alto Garda e Ledro attacca l’Amministrazione Betta, accusata da Letizia Vicari, Umberto Cristofari e Alberto Crepaldi, firmatari del documento, di essere una Giunta “priva di qualsiasi idea di buona urbanistica” che “alla scadenza del proprio mandato, si piega alle richieste di alcuni privati”. Nell’ordine, Circolo Vela Arco, il costruttore Miorelli e Eurobrico.
Partiamo dal principio. “Al Circolo Vela Arco è stato consentito di realizzare una specie di mastodontico capannone industriale, su terreno di proprietà comunale e generoso contributo provinciale – scrivono – in piena fascia lago, zona di alta qualità e di forte attrattività turistica. L’amministrazione doveva prestare massima attenzione alla qualità dell’edificato e prescrivere forme costruttive e uso di materiali consoni al pregio del sito”. Sbagliata, per Onda, la sua collocazione. “Per due motivi – sottolineano nel documento – Non si è pensato in termini sovracomunali e si è trascurato l’impatto paesaggistico”. Mettendo in croce anche la Commissione Tutela Paesaggio, presieduta da Claudio Mimiola, che “permette questo vero ecomostro”. “Forse ha sbagliato la sua missione”, chiosano.
Dardi infuocati anche contro l’accordo informale fra il costruttore Miorelli e l’assessore all’urbanistica Nicola Cattoi per la ripianificazione dell’ex Calvario. “Non sono noti i termini dell’intesa – spiegano Vicari, Cristofari e Crepaldi – ma immaginiamo non si discostino da quelli dello scorso anno, in cui si accordava a Cosmi di realizzare in area a destinazione verde privato ulteriori 7mila metri cubi (circa) residenziali, in cambio della demolizione e della cessione gratuita al Comune del sedime del fatiscente edificio. Una macroscopica sperequazione, a vantaggio del privato”.
Sull’ampliamento dei volumi dell’Eurobrico, infine, il gruppo Onda “non comprende la logica di assicurare ulteriori, significativi spazi alle grandi attività commerciali, quando già ci sono 50mila metri quadri disponibili e a tutto svantaggio del commercio di vicinato che invece dà vita ai centri storici e guadagno all’artigianato locale”.

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