In un libro la storia dei Carabinieri in Trentino Alto Adige

Redazione24/06/20243min
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La storia dei Carabinieri del Trentino Alto Adige raccolta in un volume. È stato presentato nella sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio, alla presenza del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il libro “La Fiamma e le Aquile – I Carabinieri del Trentino-Alto Adige” scritto dal generale Roberto Riccardi. Il volume, il cui nome riprende le aquile simbolo delle due Province autonome, ripercorre l’attività in regione del corpo dei Carabinieri nei 106 anni di storia dell’arma, a partire dalla fine della Grande Guerra quando i Carabinieri entrano in Trentino, fino al giorno d’oggi attraverso il ventennio, gli anni ‘60, la strage di Nassiriya e i più recenti casi di terrorismo internazionale.

“Un’opera – ha affermato il presidente Fugatti – che dà risalto alla storia di un territorio di confine, che ha sempre lottato per la sua autonomia e che ha vissuto momenti difficili. Già dal titolo si capisce che il libro vuole sottolineare la presenza delle due aquile: da una parte quella sudtirolese e dall’altra quella di San Venceslao, quella del Trentino, che ha una storia secolare come la nostra autonomia. Questo volume costituisce l’occasione per ribadire il rapporto costante tra le Province autonome di Trento e di Bolzano con l’arma dei Carabinieri: nei momenti ordinari come la presenza costante sul territorio a garanzia della sicurezza dei cittadini, e pure nei momenti difficili, come lo è stato nel caso della recente valanga sulla Marmolada”.
Il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi si è addentrato nelle pagine del libro, nel quale sono presenti molti passaggi fondamentali che hanno caratterizzato il rapporto tra le due Province e il Corpo dei Carabinieri. A partire dalla Grande Guerra con 1400 militari morti durante il conflitto, passando per il primo dopoguerra con i Carabinieri che entravano da pionieri in una terra nuova, l’assassinio di Franz Innerhofer e le marce su Trento e Bolzano che aprirono il ventennio fascista. A corredo anche molte figure dei Carabinieri, che col loro sacrificio hanno contribuito a scrivere la storia: chi è morto per l’impero, chi sul fronte greco-albanese, chi nel tentativo di opporsi all’aggressione tedesca come il Carabiniere Antonio Gambaretto, ucciso in caserma a Riva del Garda nel 1944. Tra le curiosità anche la presenza dei cantautori Francesco Guccini, Francesco de Gregori e i Pooh, che composero delle canzoni prendendo spunto dagli accadimenti in regione negli anni ‘60.

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