Aggravi: “Palio Contrade inclusivo, ora voglio aiutare i ragazzi affetti da X Fragile”
“Se vi chiedete cosa vuol dire per questi ragazzi la parola “Inclusione”, ingrandite la foto, guardate con molta attenzione il loro sorriso e sono certo che capirete sicuramente che basta poco in questa vita per essere felici!”. Chi parla è Marco Aggravi, toscano di Sarteano, in val D’Orcia, trentino d’adozione, atleta di windsurf con “base operativa” al Circolo Surf Segnana, alle Foci del Sarca. Da 15 anni Aggravi porta avanti un progetto di inclusione, “Marco ITA 108, lo sport unisce”, da 21mila follower su Facebook, dedicato ai ragazzi con varie disabilità. La frase commenta la premiazione al recente Palio delle Contrade di Bolognano di Caterina e Fabio seguiti dalla Cooperativa GHS di Cles, e Ann, dell’Amalia Guardini di Rovereto: “Hanno dormito per tre notti con le medaglie al collo”.
Grazie Bolognano, grazie Palio delle Contrade
“È stata un’esperienza meravigliosa per me e i miei ragazzi, un momento di inclusione bellissima. Certe volte non servono le parole quando c’è così tanto amore e serenità. Le barriere non esistono, ci sono solo nella nostra mente, basta vedere la felicità di questi ragazzi in mezzo alla gente e la vita ti sorride. Lo sport è vita e lo sport unisce e questa ne è la prova. Un ringraziamento di cuore a tutta l’organizzazione, al popolo di Bolognano molto attento a questo tema dell’inclusione dei ragazzi diversamente abili”.
Carisma e passione
Dallo sport Marco Aggravi ha ricevuto tanto: riconoscimenti, medaglie ma anche insegnamenti di vita. E, grazie alla sua spiccata sensibilità e al suo carisma innato, oggi dona felicità a questi ragazzi speciali, “per non farli sentire esclusi dalla società”. E lo fa con atti concreti. “Questi ragazzi si fidano di me, ridiamo, scherziamo, ci alleniamo insieme. Io sono il loro amico inseparabile. Lo sport li aiuta tantissimo, per loro è un momento di gioia, li aiuta a stare e crescere insieme. Diventano protagonisti. Si sentono vivi. Anche i genitori stravedono per me, perché vedono quanta passione metto in quello che faccio e i risultati che ottengo con i ragazzi, che sono semplicemente meno fortunati di noi”.
Open Day X Fragile
“Oltre al discorso della disabilità – racconta a La Busa – andrò a coinvolgere anche i ragazzi che sono affetti da sindrome dell’X Fragile, anche conosciuta come sindrome Martin Bell”. “Non sarà solo un Open Day, riservato solo al Trentino, ma il mio obiettivo è farlo diventare un Campus a livello nazionale. In questo senso sto dialogando con la presidente dell’associazione di Trento, Marianna Tirotta. Il campus nazionale sarà strutturato in due o tre giorni di attività con i ragazzi affetti dalla sindrome dell’X Fragile. Sarà molto articolato e diverso da tutti gli altri: faremo attività di giorno, ma staremo insieme anche la sera e anche la notte. Trascorreremo tutta la giornata insieme, per una full immersion di inclusione. Noi ci siamo e non molliamo mai”. E siamo sicuri. Anche questa volta, il nuovo progetto di Marco Aggravi sarà un successo. Perché quando ci metti passione e energia in queste iniziative colpisci sempre l’obiettivo: il cuore delle persone.