Il Trentino contro le infiltrazioni mafiose
Il Trentino fa quadrato con tutte le sue istituzioni e attori sociali ed economici sui rischi di radicamento criminale sul territorio, attraverso un’azione di prevenzione e contrasto per la quale è fondamentale – nel supporto a forze dell’ordine, magistratura, Provincia autonoma e autorità statali – anche il ruolo dei cittadini, delle comunità e degli amministratori locali, vere e proprie sentinelle sul territorio.
Gli strumenti e accordi operativi ci sono, come l’Osservatorio permanente sui rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata formato da istituzioni e associazioni private, utile per condividere informazioni e segnalazioni da cui possono scaturire eventuali approfondimenti investigativi. Sui fenomeni, ad esempio, di riciclaggio e inquinamento dell’economia legale. Ecco perché è fondamentale il contributo individuale di ciascuno, nel proprio ruolo, per affinare la prevenzione.
Questo il messaggio condiviso nella conferenza “Rischio infiltrazioni della criminalità organizzata in Trentino: azioni di contrasto”, che ha visto in Sala Depero nel Palazzo della Provincia autonoma di Trento la presenza di circa 150 persone. Commissario del governo, presidente della Provincia, presidente del consiglio provinciale, Procuratore della Repubblica, presidente del Consiglio delle autonomie locali, ma anche parlamentari, consiglieri provinciali, sindaci, rappresentanti delle categorie economiche e dei sindacati, degli Ordini professionali, nonché delle forze dell’ordine, delle forze armate, inclusi i magistrati della Dia di Padova.
Il commissario del governo Filippo Santarelli ha parlato del convegno come un’occasione per mettere a fattor comune l’azione svolta assieme nell’ambito dei Protocolli e accordi operativi tra istituzioni e soggetti. In un territorio che resta particolarmente sensibile, per via della sua posizione geografica strategica e del suo tessuto economico vivace e aperto a investimenti, come testimoniato dalle recenti vicende amministrative e giudiziarie (cosiddette indagini “Perfido 1 e 2”) che hanno interessato il Comune di Lona Lases.
Santarelli ha ricordato la valenza, tra i diversi accordi, dell’Osservatorio permanente sui rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata costituito a fine 2023 e che si è riunito costantemente.
Il Procuratore della Repubblica Sandro Raimondi ha ripercorso le iniziative istituzionali avviate per affinare il contrasto e la prevenzione contro i tentativi della criminalità che – ha specificato – assalta imprese virtuose per sostituirsi e creare economia malata, reinvestendo proventi enormi dei traffici illeciti. Ha quindi ricordato la collaborazione delle strutture della Provincia autonoma di Trento per la creazione di un sistema di monitoraggio delle operazioni sospette in cui individuare i segnali di pericolo per la buona economia trentina.