Villa Teresita è del Comune di Arco
L’acquisizione con la formula della perequazione di Villa Teresita era l’ultimo tassello di tante altre che erano già state chiuse nel 2022, ma che poter essere siglata ha avuto necessità di mettere tutti i puntini sulle “i” come si suol dire in casi come questi. Puntini che sono stati messi con la proprietà, ossia la Provincia italiana della Congregazione delle Suore di Santa Croce, oggi ex proprietà dunque e che ha richiesto il tempo necessario per definire l’accordo. Come l’onere di spesa pari a 86.000 euro per staccare gli allacci di acqua, luce e gas da Villa Garda. Se le opposizioni commentano con un “meglio tardi che mai”, l’amministrazione che regge Arco ha ammesso per bocca dell’assessore referente Nicola Cattoi qualche “errorino” ma anche il fatto che l’allungamento dei tempi è in parte stato dovuto alle richieste della Provincia di Trento per aggiornare il documento specifico tra le parti. Tuttavia, il provvedimento è stato definito “storico” visto che per l’approvazione si è passati da una lunga maratona consiliare durata 24 ore. Che le scelte urbanistiche creino “frizioni” tra maggioranza e opposizione è noto, come le aree di Villa San Pietro acquisite a titolo gratuito (un patto contenuto nel piano attuativo), ma anche sulla fascia verde con alberature di pregio o sulla definita dalla consigliera Arianna Fiorio “pseudo ciclabile” e ritenuta parte integrante del compendio. Un “obbrobrio” ha detto l’ex numero due di palazzo Stefano Bresciani per il quale ha chiesto se si fosse mai riusciti ad ottenere un “qualcosa” in più. Approvato, infine, il bilancio dei Vigili del Fuoco e l’ampliamento dell’area recupero rifiuti speciali in quel di Patone (non pericolosi), ampliamento che ha ottenuto ancora critiche da parte della consigliera Fiorio, la quale ha espresso dubbi sul carico di traffico che andrà a gravare in zona. Zona, ha detto, inserita in un territorio a vocazione turistica.