“Colate di cemento al parco Arciducale di Arco”

Redazione07/02/20243min
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Giungono voci preoccupanti da parte di alcuni ambientalisti in merito ai lavori in corso al Parco Arciducale di Arco. Dall’esterno, infatti, hanno notato vistose opere in cemento che vanno a cambiare le strutture in stile asburgico come la limonaia, che è stata completamente rifatta con pilastri in cemento armato che vanno a sostituire quella antica in legno. Un’opera, viene fatto notare, più consona a giardinerie commerciali che ad un parco storico, senza contare che in quella zona le temperature vanno raramente sotto lo zero e quindi una struttura leggera sarebbe stata più che sufficiente. Inoltre le vecchie piante di agrumi sono state tolte e invasate, ma alcune sarebbero morte.
Nella parte più a sud, vicino al canneto, ecco arrivare altre colate di cemento per realizzare, a quanto sembra, una platea fissa per il cinema estivo all’aperto.
“C’è mancanza di rispetto del Parco – ci dice indignato uno degli ambientalisti – La limonaia in legno risaliva ai tempi degli Asburgo e doveva essere mantenuta con le stesse piante, o rifatta uguale. Per quello che riguarda il cinema e le manifestazioni al parco, invece, ritengo che la zona del cannetto sia stata ormai deturpata, quel posto non è l’ideale per questo tipo di eventi. Ho avuto modo di assistere ad alcuni momenti di spettacolo e, in mancanza di sorveglianza, il parco viene preso d’assalto da ragazzi incivili che rovinano piante e aiuole. Il luogo meriterebbe maggiore rispetto. Questi eventi all’aperto potrebbero essere svolti nel nuovo parco della arrampicata di Prabi che non necessita di
particolari tutele ambientali”.
I lavori al Parco Arciducale sono realizzati su incarico del Comune per un valore di 1 milione e 300 mila Euro, su fondi del PNRR, per valorizzarne il patrimonio botanico. Il progetto prevede il recupero filologico del sedime originario, a partire dall’aggiornamento della planimetria (con quote e dislivelli) e della catalogazione con mappatura digitalizzata degli alberi presenti. Secondo quanto anticipato all’avvio del cantiere le due serre dovevano essere restaurate ed essere impiegate per lo studio di collezioni di specie rare ai fini della biodiversità locale per una programmazione scientifica in atto con il Muse di Trento.
Sono stati restaurati anche il portale di ingresso, le murature storiche, i numerosi manufatti lapidei originali e adeguato il padiglione storico in ingresso con infopoint e biglietteria per gli eventi culturali. I lavori dovrebbero concludersi nella primavera di quest’anno.

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