San Giovanni-Cretaccio: dopo il tunnel quale strada porterà ad Arco?
Bucata la montagna ora è tempo di guardare a come si potrà collegare con la piana del Garda trentino quel tunnel il cui ultimo diaframma è caduto mercoledì 20 dicembre. Anche se, va detto, prima della fine del 2025 da quel tunnel non ci passerà nessuno, operai e mezzi al lavoro esclusi logicamente. Ma come si collegherà l’uscita dei veicoli che arrivano da Nago con la zona del Cretaccio? Solo ora i tecnici provinciali sono al lavoro per disegnare quel collegamento, assolutamente necessario per arrivare alla piana di Arco e smistare le auto verso le destinazioni lago, Riva, Torbole e Trento, che attraverserà il fiume Sarca con un viadotto.
“Per quanto riguarda la porzione di terreno esterno verso Arco – ha detto il presidente Fugatti – nel 2024 sarà promosso il bando dei lavori che inizieranno nel 2025”. Per questo motivo alla sua apertura il tunnel sarà operativo solo in uscita dalla Busa verso Mori. Questo per evitare un carico veicolare troppo elevato a Vignole e Bolognano, primi paesi che si incontrano alla fine della Maza. Preoccupazione giustificata per il sindaco Alessandro Betta e tutta l’amministrazione in vista dell’apertura del tunnel nel 2025.
Tra bandi, verifiche e appalti e una burocrazia che è ben nota a tutti, nel 2027 si potrà vedere qualcosa? Tanti progetti ma un unico pensiero: fare in fretta per il bene del Garda trentino, a favore di residenti e turisti che trascorrono troppo tempo in colonna su quell’importante collegamento stradale.