Maggiorenni, a Riva un benvenuto molto partecipato

Redazione21/12/20233min
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Non si ricorda in passato una simile partecipazione: 47 nuovi maggiorenni hanno accolto quest’anno l’invito al classico momento di incontro con l’amministrazione comunale.
L’iniziativa, organizzata come un momento conviviale ma anche di confronto e dialogo, vuole essere l’occasione per festeggiare assieme questo importante traguardo denso di significato, che accoglie ragazze e ragazzi a pieno titolo nella vita della comunità con i diritti e i doveri propri di tutti i cittadini. A dare il benvenuto ai nuovi maggiorenni di Riva del Garda, nella serata di martedì 19 dicembre a Palazzo Martini, c’erano il sindaco Cristina Santi con il vicesindaco Silvia Betta e l’assessore Lorenzo Pozzer, il presidente del Consiglio comunale Salvatore Mamone e il consigliere comunale Simone Fontanella (che ha la delega alle politiche giovanili, pace solidarietà e rispetto). Presenti in sala anche altre autorità.
Dopo il benvenuto e i saluti, la parola è passata all’ex sindaco e senatore Molinari che ha accompagnato ragazze e ragazzi in una sorta di viaggio nella storia di Riva del Garda a partire dalla fine dell’Ottocento, un periodo di poco più di un secolo nel quale si è passati dall’impero alla prima guerra mondiale, con tanti rivani a combattere nell’esercito austroungarico contro l’Italia e sul fronte russo, e la città svuotata dallo sfollamento in Boemia. Poi il ventennio fascista, quindi la seconda guerra mondiale, con Riva del Garda che dall’8 settembre 1943 ai primi di maggio del 1945 è governata direttamente dalle truppe di occupazione tedesche. Il 1946, la Repubblica e il primo voto delle donne, alle elezioni amministrative prima e al referendum istituzionale monarchia-repubblica poi. Il 1948 e l’entrata in vigore della Costituzione, cui fa seguito lo statuto speciale di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige.
La chiusura è stata con un accorato invito a ragazze e ragazzi a un protagonismo personale e a una presa di responsabilità, ad esempio rispetto ai temi del cambiamento climatico, ma anche in politica. Ricordando la celebre frase di Papa Francesco «nessuno si salva da solo, siamo tutti nella stessa barca tra le tempeste della storia».

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