La solenne commemorazione dei Caduti a Riva del Garda
L’amministrazione comunale ha celebrato domenica 5 novembre il 105° anniversario della fine della Prima guerra mondiale e la Giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate. Per l’amministrazione comunale c’erano il sindaco Cristina Santi e una rappresentanza della Giunta municipale e del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone, inoltre una rappresentanza delle forze dell’ordine, dell’Associazione nazionale alpini, della polizia locale e delle associazioni combattentistiche e d’arma. Presente anche la Fanfara alpina di Riva del Garda.
L’inizio è stato alle 10 al Pilone della vittoria in piazza Tre novembre con l’alzabandiera. Quindi, la sfilata del corteo, in testa la Fanfara alpina, che ha percorso via Gazzoletti, piazza Cesare Battisti, piazza Garibaldi e via Mazzini per fermarsi in piazza Cavour. A seguire, nella chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta, la Santa Messa in memoria dei Caduti officiata dal parroco don Dario Silvello. Conclusa la messa, si è ricomposto il corteo, in testa il gonfalone del Comune e la Fanfara alpina, che si è recato ai monumenti a Cesare Battisti e ai Caduti del mare, dove sono state deposte corone di fiori. Il corteo si è quindi recato all’Ara dei Caduti in piazza San Rocco, dove si è svolta la deposizione di una corona di fiori con la Fanfara alpina a eseguire l’inno nazionale.
«In questa giornata – ha detto, in chiusura, il sindaco Cristina Santi nel suo consueto intervento – noi donne e uomini che rappresentiamo lo Stato italiano ci teniamo a ricordare l’articolo 11 della Costituzione e il fatto che il nostro Paese ripudia la guerra. Oggi più che mai noi sindaci e amministratori locali abbiamo il compito di mantenere vivo il ricordo di chi ha contribuito con la propria vita a donarci una nazione libera, democratica, pacifica, ma sopratutto a impegnarci a costruire e alimentare la civile convivenza e la sicurezza sociale. Negli ultimi tempi questo è messo a dura prova perché gli equilibri geopolitici vacillano, i rapporti internazionali in alcuni territori sono fragili o compromessi. Le immagini che ci giungono attraverso i media sono terribili, la guerra russo-ucraina da un lato, che sembra non avere tregua, dall’altra la situazione a Gaza. C’è veramente da chiedersi se nel 2023 la storia non ci ha insegnato nulla».
A seguire, delegazioni hanno deposto corone di fiori ai monumenti ai Caduti di Sant’Alessandro, di Varone, al cimitero del Grez, alla stele del parco della Libertà, al cippo di Alois Štorch, al cippo alpino alla chiesetta di San Michele, al cippo della Medaglia d’oro Bruno Galas e al Cristo silente.